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Cronaca

Alluvione 2017, Pisa ha il cuore grande: nel fango di Livorno anche gli ultras nerazzurri

Il 10 settembre di due anni fa la catastrofe che portò morte e devastazione. A risollevare una città intera anche i "rivali" tifosi pisani

17 settembre 2017. È passata una settimana esatta da quella maledetta notte tra il 9 e il 10 settembre, quando la tragica alluvione spezzò la vita di intere famiglie provocando la morte di otto persone. Livorno sta cercando di rimettersi in piedi. Se le strade sono già pulite, basta addentrarsi una cinquantina di metri in una viuzza che da via Grotta delle Fate scende verso il rio Ardenza per trovare ancora fango e devastazione. Ci siamo anche noi, a spalare, a cercare di dare una mano a chi non saprebbe come risollevarsi. E ci sono i cugini pisani, con le maglie dei tifosi nerazzurri, quelle di "Pisa non si piega". Sono arrivati con due camion, hanno esperienza nella protezione civile e, nello specifico, nei soccorsi a persone vittime di catastrofi naturale. Sono loro a coordinare una cinquantina di livornesi spaesati, sono loro a dare le direttive per formare una catena umana che faciliti le operazioni di pulizia intorno a un casolare dove abita una coppia di anziani che ha perso tutto. L'abitazione è rimasta in piedi, ma soltanto quella. Il piccolo allevamento di polli, galline, e conigli non esiste più, le gabbie spazzate via, i cadaveri degli animali riemergono putrefatti dal fango. Si cerca di recuperare qualcosa tra gli attrezzi da lavoro nella cantina, ma è tutto inutile. L'automobile, un tempo rossa con gli interni in finta pella nera, è tutta di un colore uniforme, quello della mota, ed è ancora parzialmente sommersa nel giardino dove si trova di tutto.

Livorno, alluvione 2017: le foto dei danni

Livorno-Pisa, rivali nel calcio ma amiche da sempre

"Andiamo Livorno, dobbiamo rialzarci" urla uno dei ragazzi della gradinata nerazzurra. Accanto un coetaneo con la maglietta 1915, l'anno di fondazione del Livorno calcio, gli va dietro. "Forza bimbi, anche Pisa è con noi". Si stringono la mano, si abbracciano. La rivalità sugli spalti troverà posto più avanti. "All'Arena voglio vedervi in piedi – dice ancora il pisano ricordando il derby che si giocherà di lì a un paio di mesi, allo stadio Romeo Anconetani –. Per quel giorno non vogliamo scuse, vogliamo vedervi con la schiena dritta, in curva, a urlare Pisa m… e noi a rispondervi come si deve. Forti e pronti a prendere anche due schiaffi, perché quel giorno non saremo amici". Solo quel giorno, però. Pisa e Livorno hanno un cuore grande, guai a chi prova a dire il contrario. Partono i cori, si trova anche il tempo di sorridere. Grazie Pisa, Livorno non dimenticherà. Mai.

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