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Cronaca

"Tirata per i capelli da una bidella", choc alle scuole superiori: la denuncia del collettivo studentesco

Le testimonianze di ragazzi e ragazze di un istituto superiore della città: "Episodi che vanno avanti da tempo. Già lo scorso anno avevamo segnalato i comportamenti della collaboratrice scolastica alla vicepresidenza, ma non è stato fatto niente. Adesso basta"

Una studentessa presa per i capelli, un'altra strattonata per un braccio. Altre ancora, infine, violate nella privacy mentre usufruivano dei servizi igienici. Violenze fisiche e soprusi che, stando a quanto denunciato dal collettivo studentesco "Scuola di carta", avverrebbero regolarmente in un istituto superiore di Livorno (di cui omettiamo il nome per la tutela degli stessi alunni, la maggior parte dei quali minorenni) e che sarebbero perpetrate da una collaboratrice scolastica, sempre la stessa e sempre per "futili motivi". L'ultimo episodio, stando alle testimonianze raccolte dal comitato degli studenti, nella mattina di ieri, lunedì 18 settembre, quando una ragazza sarebbe appunto stata vittima di una lavoratrice del personale Ata: "Una bidella mi ha tirato per i capelli perché non potevo bere il cappuccino per i corridoi", racconta la giovanissima ai compagni e alle compagne di scuola.

Ma le segnalazioni di "violenze fisiche e violazioni della privacy messe in atto sempre dalla stessa persona sono molteplici - spiegano dal collettivo Scuola di carta -. Questa storia va avanti da più di un anno e a rendere ancora più grave la situazione c'è il fatto che già durante lo scorso anno scolastico i comportamenti della collaboratrice erano stati riportati alla vicepresidenza, che non ha reagito in alcuna maniera (dirigenza che, nel frattempo, è cambiato con il nuovo anno, ndr)". Tra le azioni denunciate, anche l'apertura della porta di un bagno in quel momento occupato da tre ragazze: "Ci ha pure scattato una foto che non voleva cancellare - sostengono - ma non stavamo facendo assolutamente niente. La mia amica stava semplicemente facendo pipì e aveva ancora gli slip abbassati"

Situazioni che, qualora verificate, sarebbero gravissime e passibili di provvedimenti. "Non è possibile - concludono dal collettivo studentesco - che proprio chi dovrebbe garantire per la nostra sicurezza sia il primo a mettere a rischio la nostra integrità. Per questo i rappresentanti degli studenti e delle studentesse si sono attivati immediatamente per risolvere la situazione, insieme alla comunità studentesca che ha fornito le fondamentali testimonianze. Non è la prima volta che in Italia collaboratori scolastici o persone all’interno dell’istituzione scolastica, abusano o usano la violenza psicologica o fisica a discapito di studenti e studentesse. La nostra forza è la nostra voce, non staremo più zitti a subire gli abusi di una scuola che manca di sicurezza in tutto e per tutto".

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