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Cronaca

Elba | Abbandonata e malnutrita, addio a Charity: "E c'è chi ancora sostiene che non serve un canile"

La denuncia di Animal Project: "Abbiamo fatto di tutto per salvarla ma non è bastato"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LivornoToday

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato da parte di Animal Project Onlus riguardante la morte di un cane all'isola d'Elba e la necessità di avere un canile al più presto

Ieri mattina, dopo un lungo periodo di tentativi di avvicinamento, è stata finalmente "catturata" la canina vagante nella Frazione di San Piero nel Comune di Campo nell'Elba. Da oltre un mese cittadini e associazioni ne segnalavano la presenza alla polizia municipale, chiedendo un intervento, ma alla fine il recupero è stato possibile solo grazie a due persone di buona volontà, Giada e Clara. La canina, con manifestazioni cutanee tipiche della leishmaniosi, era in evidente stato di denutrizione e, probabilmente proprio grazie a questo stato di prostrazione, si è arresa.

È stata portata subito presso l'ambulatorio veterinario del dottor Perez che le ha fatto le analisi e prestato le prime cure, per poi essere trasferita, sempre grazie alle due volontarie, presso l'ambulatorio veterinario piombinese dove avrebbe potuto essere ricoverata per le cure necessarie. C'era già una Associazione del continente che si era resa disponibile a pagare le spese e riabilitare la canina. Purtroppo, il sollievo di tutti noi che ci abbiamo davvero sperato, è stato breve: a poche ore dal recupero, Charity (così era stata chiamata) ha smesso di patire e si è lasciata andare. Oggi, con il magone per questo immenso dispiacere, vogliamo comunque affrontare ancora una volta la questione della totale mancanza dei servizi obbligatori per legge a tutela degli animali che, in situazioni come queste, è tangibile e drammatica.

È evidente che la mancanza di un canile e di tutto quello che in un canile deve essere presente (accalappio, box, veterinario) condiziona, pesantemente e negativamente, l'operato di chi dovrebbe farsi carico di recuperare l'animale vagante (Comune). Pensiamo, infatti, che, se esistesse il canile, questa penosa vicenda avrebbe potuto avere un diverso epilogo. Ma la mancanza di una struttura non è colpa né delle associazioni né degli animali e gli obblighi restano anche se un canile non c'è. L'infinito iter del canile comprensoriale, con annessi e connessi (pronto soccorso veterinario, clinica H24), resta una grave responsabilità dei nostri sindaci che a tutt'oggi usano l'argomento a fini elettorali o come un qualsiasi altro argomento per alimentare lo scontro politico tra maggioranza e opposizione, ma nel frattempo gli animali muoiono.

La collaborazione delle Associazioni che anche in una situazione di estrema difficoltà cercano di barcamenarsi come possono, non riuscirà mai a supplire a tale vergognosa carenza, anche perché, ormai, essere volontario animalista sulla nostra bella isola "pet friendly" è diventato un peso insostenibile e una frustrazione enorme, soprattutto di fronte a episodi così penosi che potrebbero essere evitati.

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