Via Giolitti, pignorati gli alloggi Consabit in affitto a canone concordato: "Famiglie in regola, ma rischiano la casa"
Gli appartamenti, costruiti dalla cooperativa con finanziamento pubblico, erano stati ipotecati a garanzia di altri beni. La procedura è stata avviata dopo i debiti di Consabit con le banche. Raspanti: "Assurdo che a pagare il rischio di impresa dei privati siano i cittadini o il pubblico"
Rischiano di perdere la casa. Perché, pur avendo sempre regolarmente pagato l'affitto, quegli alloggi di proprietà Consabit ma vincolati a una partnership col pubblico e dati in affitto concordato a famiglie selezionate da regolare bando, sono stati sottoposti a pignoramento. Una procedura resa esecutiva in virtù dei debiti contratti dalla cooperativa in altre operazioni immobiliari, a garanzia delle quali erano stati invece ipotecati proprio gli appartamenti sociali - in parte costruiti con finanziamento della Regione e su suolo pubblico comunale - in via Giolitti, a Shangai. Dove, nella mattinata di ieri, sono arrivati i periti del tribunale per la stime delle case che, salvo diversi auspicabili iter giudiziari, finirebbero così all'asta.
A denunciare la situazione delle famiglie, "nessuna delle quali insolvente ma anzi sempre puntuali nel pagamento degli affitti", è il sindacato degli inquilini Asia-Usb, ma la stessa viene monitorata già da tempo dal Comune di Livorno. Ieri, a parlare con gli abitanti, sono arrivati anche il sindaco Luca Salvetti e l'assessore al sociale Andrea Raspanti: "La questione evidenzia magagne tipicamente italiane - ha attaccato l'assessore -. Non è possibile far pagare ai cittadini o al pubblico il rischio di impresa di un privato".
Un principio politico che adesso dovrà essere tradotto giuridicamente. "Già da tempo - ha spiegato quindi Raspanti -, ci stiamo muovendo con la Regione per evitare che la procedura vada avanti, ma la richiesta di sospensiva è stata rigettata dal giudice. Il principio politico è chiaro: è assurdo che le colpe di un privato, per di più in un progetto sociale, ricadano sul singolo cittadino o sul pubblico. Adesso - ha concluso l'assessore - stiamo valutando quali siano gli strumenti utili per affermare questo principio anche dal punto di vista giuridico".