rotate-mobile
Cronaca

Gettò in mare un lavoratore irregolare: Flai-Cgil si costituisce parte civile

Il gesto dell'uomo, che fu arrestato, per sfuggire ad un controllo della Guardia Costiera. Il sindacato: "Quanto accaduto non può essere tollerato, è disumano"

Nel 2017 Andrea Caroti era al comando di un peschereccio quando, per sfuggire ad un controllo della Guardia Costiera, spinse in mare un lavoratore senegalese, irregolare, pur sapendo che non sapeva nuotare. Il 46enne, autore di quel gesto sconsiderato, fu arrestato con la Procura che gli contestò i reati di violenza privata, minacce e sfruttamento del lavoro (caporalato) perché sull'imbarcazione lavoravano in maniera sistematica cittadini africani irregolari con turni massacranti. La Flai-Cgil provincia di Livorno ha deciso di costituirsi parte civile nel procedimento penale a carico di Caroti: "Siamo sempre in prima linea - si legge in una nota - nella tutela dei lavoratori, ma un evento di questa gravità travalica la nostra immaginazione anche se spesso ci siamo trovati in situazioni paragonabili alla schiavitù. È per questo che abbiamo deciso - assistiti dall'avvocato Attilio Toni - di costituirci parte civile. Una decisione che ha avuto il pieno sostegno della Flai nazionale e della Cgil livornese. Episodi del genere non possono e non devono essere tollerati. L'imputato non solo ha violato i diritti dei lavoratori ma ha posto in condizioni di sfruttamento persone extracomunitarie approfittando del loro stato di bisogno. Tutto questo è inaccettabile". 
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gettò in mare un lavoratore irregolare: Flai-Cgil si costituisce parte civile

LivornoToday è in caricamento