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Cronaca Porto Azzurro

Coronavirus Elba, misure drastiche a Porto Azzurro: chiuse tutte le spiagge e fuori un'ora al giorno

Il sindaco Maurizio Papi emana due ordinanze finalizzate a tutelare la popolazione isolana dal contagio da Covid 19

Si può uscire da casa massimo un'ora al giorno, restando nei limiti dei 100 metri dalla propria abitazione, ed è consentito portare a spasso il cane massimo due volte al giorno, entro 50 metri dalle mura domestiche. Chiuse tutte le spiagge del territorio comunale (Barbarossa, Reale, Terranera, Pianotta, La Rossa e Mola) e la Passeggiata Carmigiani in tutte e tre le sue direzioni, più il cimitero. Il porto è controllato "a vista", e si verificano barche in entrate e uscita. Il sindaco Maurizio Papi non scherza e, nel tardo pomeriggio di mercoledì 19 marzo, ha emanato due nuove ordinanze che tentano di tutelare in ogni modo i cittadini del Comune di Porto Azzurro dalla diffusione del Coronavirus.

Al momento infatti, le sue posizioni sono state le più forti e drastiche tra i sindaci elbani, impegnati a capire come poter fra fronte a una possibile emergenza sanitaria. Il primo cittadino di Porto Azzurro, nonché medico di medicina generale, è stato tra i primi a invocare la chiusura dei varchi sul porto di Piombino già alla fine di febbraio, o vagliare le entrate sull'Isola, ma solo dopo qualche settimana quelle che ai più sembravano posizioni folli, oggi sono diventate argomento di dibattito e incontri. Così, in piena autonomia, ha deciso di prendere provvedimenti duri "al fine di evitare il peggio".

Coronavirus: sintomi, modalità di trasmissione e prevenzione

Coronavirus Elba, allestito un piccolo punto di "isolamento", ma in caso di contagiati gravi l'unica soluzione è il Pegaso

In questi giorni sulla terza isola più grande d'Italia il sole splende alto, l'aria è primaverile, il mare una tavola azzurra. In questi giorni, come ogni anno, le strutture recettive, bar, ristoranti, alberghi, si starebbero preparando alla nuova stagione estiva che coincide, per molti, con Pasqua. Ma oggi non è così. Tutto quello che solitamente sembra riguardare solo il "Continente", cioè la terra ferma a sei miglia marittime di distanza, punta il fiato sul collo dell'Isola. La preoccupazione più grande infatti, è la registrazione di casi positivi al Covid-19 nei 224 chilometri quadrati di scoglio perché se in Lombardia la sanità è al collasso, all'Elba l'unico punto di riferimento è l'ospedale di Portoferraio, e non ci sono posti di terapia di intensiva. È stato allestito un piccolo punto di isolamento dove verificare le condizioni cliniche di possibili contagiati, ma se dovessero peggiorare, l'unica soluzione è il trasferimento in qualche ospedale della Toscana tramite Pegaso, "elicottero che – come spiega a LivornoToday il sindaco Papi – da poco è stato reso idoneo al trasferimento di malati da Coronavirus".

sindaco papi produce mascherine-2

Da Porto Azzurro posizioni ferme. "Servono azioni congiunte e spirito di squadra"

Porto Azzurro è il Comune dove il sindaco ha schedato circa 350 persone proprietarie delle seconde case arrivate non appena è scoppiata l'emergenza sanitaria in alcune province d'Italia, mettendo in quarantena chi riteneva opportuno. È il Comune dove il primo cittadino, insieme ad alcuni esponenti della giunta, da giorni realizza a mano centinaia di mascherine con materiale tessuto-non tessuto: "Ne abbiamo fatte circa 3mila – incalza Papi – e continueremo. All'interno mettiamo un filtro impermeabile che evita il passare di goccioline e le distribuiamo a tutti i negozi autorizzati ad essere aperti e che a loro volta danno agli avventori. Vengono distribuire alle banche, alla posta e in Comune, facciamo tutto quello che si può fare per cercare di evitare il peggio. Se non si trovano le produciamo noi, e andiamo avanti. Lo scenario migliore è che si possa arrivare a maggio senza contagi, ma questo non significa riuscire a salvare la stagione turistica – tuona Papi - La situazione è difficile, fin quando non si
troverà un rimedio alla diffusione questo virus sarà presente per tantissimo tempo, e ci aspettano tempi molto duri". L'amministrazione locale, così come tutte le altre dell'Isola, segue passo dopo passo gli sviluppi nazionali, perché ormai è inutile negarlo, quelli che per anni sono sembrati "i soliti problemi", oggi incombono come macigni su un territorio fragile a livello sanitario.
Per chi conosce il territorio, la sensazione è che neanche questa volta si è riusciti a fare fronte comune – così come confermano anche esponenti della politica locale - su una possibile situazione d'emergenza. La maggior parte dei cittadini è convinta che "adesso non servano schieramenti o posizioni di partito, ma solo azioni congiunte per tutelare un'Isola" che, per forza di cose, ha continuamente bisogno di contatti con la terra ferma. E i controlli sui chi si imbarca a Piombino, destinazione Elba, sono solo la punta dell'iceberg. È tempo di mostrare la tempra degli elbani, la forza e il simbolo della propria bandiera: le tre api, laboriose e intelligenti a tal punto da lavorare continuamente per sopperire ai bisogni comuni dell'alveare. Non possono esserci, adesso, mezze misure o mezze posizioni.

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