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Cronaca

Coronavirus Toscana, il bollettino di lunedì 9 marzo: nessun livornese tra i 43 nuovi casi positivi in regione

La diffusione del Covid-19 nei dati forniti dalle Asl. Rossi: "Reparti 'bolla' per chi non ha stretta necessità di terapia intensiva"

Sono 43 i nuovi casi di Covid-19 registrati in Toscana nelle ultime ventiquattro ore, ovvero dieci in meno rispetto al giorno precedente. A darne notizia è il consueto bollettino della Regione Toscana, basato sui dati forniti dalle Asl territoriali, relativo alle ore 12 di oggi lunedì 9 marzo. Dall'inizio dell'emergenza coronavirus, dunque, i contagiati in tutta la regione salgono a 208, comprese tre persone clinicamente guarite, un deceduto e un paziente definitivamente guarito. Nessun nuovo caso a Livorno, dove i pazienti ricoverati o in isolamento domiciliare restano cinque (e altri cinque in provincia), di cui uno ancora in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione.

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Questa la suddivisione per provincia di segnalazione o ricovero fino ad oggi, che può non coincidere con quella di residenza: 51 a Firenze, 16 a Pistoia e 5 Prato (totale Asl centro: 72); 31 a Lucca, 28 a Massa Carrara, 20 a Pisa, 10 a Livorno (totale Asl Nord-Ovest: 89); 6 a Grosseto, 29 a Siena e 12 ad Arezzo (totale Asl Sud est: 47). Salgono inoltre a 2.522 le persone in isolamento a casa in tutta la Toscana, 128 in più rispetto a ieri. Di queste, 716 erano le persone prese in carico da numero dedicato e 1.086 da contatti stretti con casi positivi. In totale, dall'inizio dell'emergenza, sono state testate 1711 persone di cui 1432 negative, 208 positive e 71 in corso.

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Rossi: "Repati bolla per chi non ha stretta encessità di terapia intensiva"

Al di là del numero dei contagi, è il presidente della Regione, Enrico Rossi, a fare chiarezza sulla situazione negli ospedali della Toscana e nei reparti maggiormente stressati dall'emergenza: "In Toscana dal 2005 ad oggi i posti letto di terapia intensiva sono aumentati del 30%: da 347 a 447 - spiega Rossi -. Credo che sia un numero molto alto rispetto agli altri che ci sono nel Paese. Nelle terapie intensive prenderemo in carico i pazienti che ne hanno necessità". Posti che, tutta via, potrebbero anche non bastare per far fronte all'emergenza Coronavirus e curare tutti coloro che ne hanno bisogno. "Oltre a quelle presenti nel pubblico, cercheremo di utilizzare anche le terapie intensive presenti nel privato. Però sarebbe un errore concentrare tutto nelle terapie intensive. Per coloro che non hanno necessità della terapia intensiva, ma non possono neanche essere assistiti a domicilio, creeremo una sorta di reparti 'bolla', asettici, sigillati al Coronavirus. In una ventina di ospedali che abbiamo già individuato, saranno a disposizione 2-3.000 posti letto per adeguare la cura al livello dei bisogni. Reparti dove queste persone saranno curate da internisti, infettivologi, pneumologi, immunologi. Inoltre abbiamo deciso di fare il tampone a tutti coloro che verranno in ospedale. E ancora, creeremo degli 'alberghi sanitari', per le persone che non possono stare in isolamento a casa, con personale dedicato".

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