Morte Denny Magina, la famiglia: "Sempre avuto fiducia negli inquirenti, ora il processo ai responsabili"
Le parole deil'avvocato Ghezzani e della famiglia dopo la svolta nelle indagini e l'arresto con l'accusa di omicidio preterintenzionale di un 34enne tunisino: "Grazie ai carabinieri, alla procura e ai medici che stanno facendo un gran lavoro"
Diciannove mesi. Tanti ne sono passati dalla notte in cui mamma Erika, babbo Sky, la sorella Asya e tutti coloro che volevano bene a Denny Magina hanno perso un figlio, un fratello, un amico. Da allora, da quella maledetta notte del 22 agosto 2022, non hanno mai smesso di chiedere verità e giustizia. E adesso, dopo la svolta nelle "lunghe e complesse" indagini che hanno portato all'arresto del 34enne tunisino Hamed Hamza per omicidio preterintenzionale, la sensazione è che finalmente si possano ottenere. Una "soddisfazione minima", per usare le parole del pm Rizzo, "sapere almeno che tutta la vicenda è stata ricostruita e sono stati individuati i responsabili", e che rappresenta "un punto di partenza per arrivare a un processo e ottenere giustizia".
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Lo dicono Sky ed Erika a LivornoToday, che vogliono "ringraziare tutti coloro che hanno lavorato in questi mesi e che ci sono stati vicini. Grazie ai carabinieri - dicono -, al pm Rizzo, ai medici legali della procura e a quello nominato da noi: sono stati determinanti nell'acquisizione delle prove e di una grandissima umanità. E grazie al nostro avvocato Andrea Ghezzani, una persona eccezionale, al sindaco e ovviamente a tutti gli amici di Denny che sono sempre con noi. Adesso aspettiamo il processo fiduciosi che la magistratura faccia il suo corso commutando le giuste pene a tutti i responsabili".
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Già, perché se al momento la misura cautelare per omicidio preterintenzionale è solo a carico di Hamed Hamza - secondo la procura sarebbe stato lui a far cadere Denny, colpendolo con un pugno, dal quarto piano di un palazzo in via Giordano Bruno provocandone la morte -, come spiegato dal pubblico ministero le indagini non sono ancora chiuse e non è affatto escluso che non siano individuate altre responsabilità degli altri due soggetti presenti nella casa la notte della morte di Denny. "Intanto era importante capire come fossero andati i fatti - spiega l'avvocato della famiglia, Andrea Ghezzani - perché questa è la prima cosa che che vuole la famiglia. Il pm Rizzo che di solito è una persona molto prudente ha detto cose importanti sull'accertamento dei fatti e a questo punto non si può che esprimere l'apprezzamento per il lavoro fatto perché ci consente, presumibilmente, di arrivare a capire cosa è successo e poi, se ci sono dei responsabili, avere giustizia"
Cosa aspettarsi adesso? "La prima cosa adesso è capire cosa succederà nell'immediato - conclude l'avvocato Ghezzani - perché il pm ha detto chiaramente che le indagini non sono ancora chiuse, considerato che ci sono altre persone su cui sono stati fatti accertamenti e che non si sa se risulteranno coinvolte oppure no. Non servirà molto tempo ma un altro pochino sì. E poi, ovviamente, la seconda è che ci sia un processo dove desideriamo che emerga la verità". Quella, appunto, che in tanti non hanno mai smesso di chiedere.