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Cronaca Portoferraio

Elba, esplode palazzina. Il racconto di un volontario: "Un forte boato, poi la corsa sul luogo della tragedia"

Giancarlo Damele, appartenente alla Misericordia di Montenero, è stato tra i primi ad arrivare sul luogo della tragedia: "Una donna sanguinante ci è venuta incontro chiedendoci aiuto"

Una tragedia ha scosso l'isola d'Elba nella mattina del 23 luglio. Una palazzina è esplosa causando la morte di due persone: marito e moglie nonché proprietari dell'immobile. Sul posto si sono recati per primi i volontari della Misericordia di Portoferraio, tra cui anche Giancarlo Damele appartenente alla Misericordia di Montenero. In questa intervista rilasciata a LivornoToday, il volontario racconta i primi concitati momenti successivi al suo arrivo sul luogo del disastro. 

A destra Giancarlo Darmele con accanto Antonio Bracchi volontario della Misericordia di Portoferraio

Giancarlo Damele: "Una donna con il corpo ustionato ci è venuta incontro"

"Eravamo rientrati da poco dopo un servizio - racconta Giancarlo - quando abbiamo sentito un boato, ma non ci siamo resi subito conto di quanto stesse accadendo perché la nostra sede dista alcuni chilometri dal luogo della tragedia. Una volta apprese le prime informazioni ci siamo precipitati in via De Nicola e abbiamo trovato delle persone in strada che ci indicavano dove andare". La prima immagine avuta dal volontario è straziante: "Abbiamo visto una donna venirci incontro: aveva i vestiti strappati, stava piangendo dal dolore, aveva il corpo pieno di ustioni e sanguinava. Si trattava di una delle tre persone che sono riuscite ad uscire dalla palazzina sulle proprie gambe. Le abbiamo prestato i primi soccorsi e lei ci ha detto che c’erano altre persone sotto le macerie".

Palazzina esplosa, il video girato dai vigili del fuoco 

"Muri sventrati, scene di panico in strada"

"La gente che abita nelle case vicine - continua il racconto di Damele - stava uscendo di corsa dalla abitazioni. Tutti si sono riversati in strada e abbiamo assistito a scene di panico. Arrivati davanti alla palazzina, abbiamo visto un mucchio di macerie con una parte dell'edificio che era stato sventrato dall'esplosione. C'era un forte odore di gas e gli alberi di ulivi erano stati letteralmente spazzati via con le macerie che si trovavano anche a una decina di metri dal luogo dell'esplosione".

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"Così abbiamo curato una donna gravemente ferita"

"I vigili del fuoco  - conclude il volontario - ci hanno portato una seconda persona, sempre una donna, ricoperta di sangue a causa di una grossa emorragia arteriosa alla tempia e con delle ustioni sul corpo. Le abbiamo prestato le prime cure e poi è stata accompagnata in ospedale. Dopo siamo tornati nuovamente alla palazzina per offrire il nostro supporto ai vigili del fuoco". 

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