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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Fase 2, i presidenti delle Ato toscane: "Difficoltà nel pagamento della Tari, servono fondi regionali e statali"

A Livorno, in attesa del decreto "Cura Comuni", è stato deciso che la prima rata della tassa sui rifiuti potrà essere saldata a settembre. Dal 1 maggio verrà abolita la tassa di soggiorno

Le gravi criticità nella riscossione della Tassa sui rifiuti (Tari), unica fonte di entrata per il finanziamento dei costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ha spinto i presidenti delle tre Ato toscane Luca Salvetti (Costa), Cecilia Del Re (Centro), Alessandra Biondi e Alessandro Ghinelli (Sud) a scrivere al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al presidente della regione Toscana Enrico Rossi e al presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni per richiedere un fondo con risorse statali e regionali (clicca qui per leggere l'intera proposta di legge). "Gli oneri per il pagamento della Tari – si legge nella nota inviata - generano su molti contribuenti un carico tributario oggettivamente non sopportabile in questa fase, soprattutto nei confronti delle utenze di numerose categorie produttive gravemente penalizzate dalle conseguenze dirette e indirette della pandemia e del lockdown".

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"Azzeramento della Tari nei casi più gravi"

Entrando nel dettaglio della richiesta, le Ato toscane chiedono un fondo con risorse dello Stato tratte dalla fiscalità generale e della Regione Toscana tratte dai proventi dell’ecotassa, da destinare alla copertura dei deficit di gettito della Tari (o della Tarip) derivante dalla riduzione delle tariffe per l’anno 2020 a carico di numerose categorie produttive, fino all’azzeramento nei casi più gravi tra cui le imprese della filiera turistica. Inoltre, l’istituzione di uno speciale plafond creditizio a "tasso zero" alla Cassa depositi e prestiti per finanziare i gestori dei servizi e degli garantendo a questi ultimi ampie dilazioni di pagamento per coprire il fabbisogno di liquidità generato dallo slittamento dei termini di pagamento della Tari nei confronti delle utenze domestiche e non domestiche.  

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Livorno, il pagamento della prima tassa della Tari slitta a settembre

Intanto il comune di Livorno, come comunicato nel pomeriggio del 28 aprile, ha deciso un nuovo sistema di pagamento della tassa sui rifiuti, con lo spostamento a settembre della scadenza della prima rata. Inoltre è stato creato un gruppo di lavoro per individuare nuove soluzioni per far ripartire il lavoro di bar e ristoranti. Tutte queste misure rientrano nel rilancio economico della città, fortemente provata dalle restrizioni per il contenimento del coronavirus. "L'impegno dell'amministrazione - sottolinea l'assessore al Bilancio Viola Ferroni - è costante nell'attesa del decreto "Cura Comuni" che verosimilmente fornirà agli enti, così come richiesto a gran voce dagli stessi, strumenti normativi e risorse per far fronte alle numerose esigenze che si sono manifestate in questo periodo di emergenza". 

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I principali interventi della giunta di Livorno:

  • Verrà introdotto un nuovo sistema di pagamento della tassa sui rifiuti, sfruttando l'occasione offerta dal decreto "Cura Italia" che consente di confermare la tariffa 2019, e di andare a conguaglio nelle annualità 2021, 2022 e 2023.
  • È stato spostato a settembre il pagamento della prima rata, ed è stata presa la decisione di applicare una riduzione per la parte variabile della tariffa, proporzionata alla durata del periodo in cui un'attività è stata chiusa a causa delle restrizioni covid-19.
  • Sono sospesi fino a settembre i pagamenti dei canoni patrimoniali per tutti quei beni di proprietà comunale, la cui gestione è affidata a soggetti che hanno subito il lockdown, relativamente al periodo di chiusura.
  • È stato istituito un gruppo di lavoro intersettoriale fra Tributi, Mobilità e Commercio, per individuare la soluzione tecnica che consenta ai locali, bar e ristoranti di ampliare il suolo pubblico all'aperto, in modo da consentire il distanziamento sociale previsto nella Fase 2 del Governo.
  • La Giunta ha infine dato l'input agli uffici di predisporre gli atti per abolire l'imposta di soggiorno dal primo maggio al 31 dicembre 2020. 

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