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Cronaca Suvereto

Fondi Lega-Russia, un livornese al Metropol: "Ero con Savoini e Meranda". Ma gli inquirenti smentiscono

Francesco Vannucci, 62enne di Suvereto, ha inviato una mail alle agenzie di stampa rivelando la propria identità e affermando di essere lui il terzo uomo nella presunta trattativa a Mosca per finanziare la campagna elettorale del Carroccio. Nessuna conferma dagli investigatori

Livornese, nato a Suvereto l'11 dicembre del 1956, consulente esperto bancario. Dati anagrafici, professione e ruolo giocato nella presunta trattativa che avrebbe dovuto portare fondi russi alla Lega di Matteo Salvini, in vista della campagna elettorale per le elezioni europee 2019, sono forniti dallo stesso Francesco Vannucci, l'uomo che tramite una mail inviata alle agenzie di stampa Ansa e Adnkronos dichiara di essere la terza persona presente all'hotel Metropol di Mosca insieme a Gianluca Savoini e Gianluca Meranda. Un passato da dipendente in Monte dei Paschi e uno politico da dirigente nella Margherita, prima dell'approdo nel Pd di Suvereto, Vannucci rivela di essere lui il 'nonno Francesco' indicato nell'audio reso pubblico dal sito statunitense Buzzfeed, spiegando come "l'incontro era prettamente professionale e si è svolto nel rispetto dei canoni della deontologia commerciale". Elementi nuovi per gli inquirenti dai quali, tuttavia, nella serata di martedì 16 luglio è arrivata una secca smentita sul coinvolgimento dello stesso Vannucci nell'inchiesta che, al momento, vede indagato soltanto Savoini.

La presunta trattativa Lega-Rusia rivelata in un audio pubblicato da Buzzfeed

La presunta trattativa, esplicata nell'incontro il cui audio è stato riportato da BuzzFeed e che intercetta i dialoghi di sei persone ai tavolini dell'hotel Metropol di Mosca, sarebbe consistita nel dirottare nelle casse della Lega 65 milioni di dollari, a margine di un’operazione che avebbe condotto una grossa azienda petrolifera russa a vendere alla Eni petrolio per 1,5 miliardi di dollari (Eni ha già negato qualsiasi coinvolgimento). La transazione sarebbe stata poi intermediata da una banca russa, andando a finanziare la campagna elettorale della Lega.

Chi è Vannucci, l'uomo che dice di essere stato al Metropol con Savoini e Meranda

E proprio a quell'incontro con Gianluca Savoini e Gianluca Meranda dice di essere stato presente Francesco Vannucci, l'ex dipendente Mps, vicesegretario della Margherita di Livorno prima di lasciare il partito fondato da Rutelli per le divergenze con la dirigenza livornese. Dalla delusione per un possibile e mancato assessorato in provincia nella giunta Kutufà, Vannucci è approdato poi nel Pd della Val di Cornia, dove pare risulti essere uno dei fondatori. Lasciata la politica, sarebbe invece proseguita la sua attività di consulente bancario, oltre a quella di socio in una società agricola che produce uva, nella sua Val di Cornia dove vive, a Suvereto, in una villetta con la madre.

Vannucci: "Incontro professionale e nel rispetto della deontologia commerciale"

Là, secondo quanto riportato dall'Ansa, sarebbe stato raggiunto mercoledì 17 luglio dagli uomini della guardia di finanza per una perquisizione dell'abitazione. Ai media che invece chiedevano qualche informazione in più rispetto a quanto dichiarato il giorno prima all'Ansa e all'Adnkronos, Vannucci non avrebbe dichiarato altro, rimanendo fermo alle affermazioni contenute nella mail. "Io sottoscritto Vannucci Francesco, nato a Suvereto (Li) il 11/12/1956 - il testo della mail alle agenzie di stampa - intendo comunicare che in ordine alla vicenda chiamata dalla stampa 'Moscopoli' e segnatamente con riferimento all'incontro del 18/10/2018 presso l'hotel Metropol di Mosca, ero presente in qualità di consulente esperto bancario che da anni collabora con l'avvocato Gianluca Meranda".

"Specifico inoltre che lo scopo dell'incontro era prettamente professionale - si legge ancora nella mail - e si è svolto nel rispetto dei canoni della deontologia commerciale. Non vi sono state situazioni di natura diversa rispetto a quelle tipiche previste dalle normative che disciplinano i rapporti d'affari". "Sono profondamente dispiaciuto di essere indicato in modo a volte ironico, a volte opaco, con lo pseudonimo di 'nonno Francesco' - la conclusione di Vannucci -; così come sono profondamente rammaricato di dover con questa mia nota interrompere la privacy mia e della mia famiglia. Confido nella serietà della Magistratura italiana nel capire le chiare dinamiche di questa vicenda. Cordialità. Francesco Vannucci".

(nella foto in apertura il leader della Lega, Matteo Salvini, con il presidente russo Vladimir Putin in una immagine pubblicata il 4 luglio 2019 sul profilo Twitter del vicepremier)

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