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Cronaca

19 marzo 1606, Livorno proclamata città. Gli auguri di buon compleanno del sindaco: "Ripartiamo da dove eravamo rimasti"

La ricorrenza: 414 anni di storia da celebrare in quarantena per l'emergenza coronavirus ma guardando comunque al futuro. Salvetti: "Nei momenti difficili i livornesi hanno sempre tirato fuori il meglio"

Sarà un compleanno senza grandi festeggiamenti quello che si celebra oggi, 19 marzo, data in cui Livorno compie 414 anni. In tempo di emergenza coronavirus, caratterizzato da numerose restrizioni e dall'obbligo di restare a casa per arginare il rischio di contagio, non è certo tempo di cortei e celebrazioni, ma il sindaco Luca Salvetti ha comunque voluto rivolgere un saluto alla cittadinanza, scrivendo una lunga lettera si dice certo che i livornesi, come sempre nei momenti difficoltà, sapranno tirare fuori il meglio di sé, "pronti a ripartire da dove eravamo rimasti".

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La lettera di Salvetti alla città: "Facciamo un regalo alla città, facciamoci trovare pronti"

"Auguri Livorno, auguri per i tuoi 414 anni - scrive Salvetti -. Oggi per la nostra città è un giorno speciale, il 19 marzo 1606 il Granduca Ferdinando arrivò in Fortezza Vecchia e nella chiesetta di san Francesco consegnò il Capperuccio a Bernadetto Borromei che divenne il primo gonfaloniere togato di una Livorno elevata a rango di città, pronta a continuare il suo sviluppo come porto della Toscana e centro commerciale tra i più attivi.

Nel ruolo di primo cittadino pensavo di festeggiare questo compleanno in un clima totalmente diverso. Ne ero convinto osservando i primi otto mesi di lavoro alla guida della nuova amministrazione, otto mesi che sono serviti per dare un'impronta e per spingere la città a ripartire con nuovo entusiasmo e con la voglia di costruire un futuro diverso. Le molte scelte fatte sul fronte ambientale e della mobilità per modificare iniziative del passato che avevano complicato la vita dei livornesi, la particolare attenzione al sociale e alle categorie più deboli, gli interventi sul decoro urbano e il rilancio di immagine costruito sullo straordinario evento della mostra dedicata a Modigliani, sono stati i pilastri di un piano e di un progetto di città molto ambizioso.

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Un percorso ben avviato che l'evento di portata mondiale del contagio da coronavirus ha frenato e provato ad arrestare. Non è plausibile adesso far festa nella nostra città, non è plausibile perché i livornesi sono giustamente impauriti e preoccupati, non è plausibile perché questa pandemia avrà effetti pesanti sull'economia mondiale e su quelle di tutte le grandi e piccole città, non sarà facile perché siamo stati obbligati a cambiare tutte le nostre abitudini e perché al momento non riusciamo a capire quanto durerà questa emergenza.

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Noi però abbiamo una certezza, Livorno in ogni fase complicata e drammatica ha dato il meglio di sé, ha saputo ripartire e trovare nuova compattezza. Sarà così anche questa volta. La mia convinzione non nasce solo dall'ottimismo che tradizionalmente mi accompagna, ma soprattutto dall'aver osservato il comportamento della mia gente, capace di reagire con coscienza civica e grande solidarietà collettiva.

Ecco allora che, per il compleanno di oggi, la città può ricevere un regalo da tutti noi, la voglia di impegnarsi e lavorare per farsi trovare pronti quando i guai saranno solo un brutto ricordo. Questo ho detto a tutti i miei collaboratori in Comune e questo dico con forza a chi rappresenta enti, istituzioni e mondo delle imprese. Questo dico ai lavoratori, ai cittadini in genere e ai giovani in particolare. Pronti a ripartire, pronti a riprendere da dove eravamo rimasti".

Luca Salvetti

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