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Martedì, 30 Aprile 2024

Moby Prince, Livorno ricorda le 140 vittime a 33 anni dalla strage: "Non ci stancheremo mai di chiedere la verità". FOTO e VIDEO

I familiari e Salvetti: "La nuova commissione d'inchiesta faccia luce su quanto accadde quella notte"

"Non ci stancheremo mai di cercare e di pretendere la verità". Così i familiari delle vittime della strage del Moby Prince hanno voluto ricordare i 140 morti della tragedia che il 10 aprile 1991 si consumò a bordo del traghetto in seguito alla collisione con l'Agip Abruzzo. Una verità che ancora fatica a venire a galla nonostante le numerose commissioni d'inchiesta. Nella giornata di oggi a Livorno sono stati tanti i momenti in cui le istituzioni hanno ricordato quanto accaduto chiedendo a gran voce che si faccia giustizia per chi perse la vita in quella tragica notte. 

Moby Prince, Livorno non dimentica 140 vittime senza giustizia: la commemorazione a 33 anni dalla strage

Nella mattina di mercoledì 10 aprile nella Fortezza Nuova è stata deposta una corona al monumento in ricordo delle vittime, poi la funzione in cattedrale, la cerimonia in sala consiliare e il corteo che da piazza del Municipio ha raggiunto il porto dove sono stati letti i nomi dei 140 morti. La cerimonia si è conclusa con il lancio in mare di 33 rose rosse, una per ogni anno trascorso dalla notte del 10 aprile 1991. 

Moby Prince, il presidente della Camera: "Cercare la verità è un dovere morale"

Alla Camera dei deputati si è tenuto un minuto di silenzio in ricordo delle 140 vittime: "Esprimo ai familiari la vicinanza e la solidarietà del governo - le parole del presidente Lorenzo Fontana -. A distanza di tanti anni non si è ancora fatta piena luce sulle cause e sulle responsabilità del più grave incidente della storia della marina mercantile italiana. Continuare a cercare la verità è un dovere morale delle Istituzioni non solo nei confronti delle vittime e dei loro familiari, che non hanno mai smesso di battersi per ottenere giustizia per i loro cari, ma anche del Paese intero".  

"Oggi ricordiamo anche che l’Italia non ha reso giustizia a quelle vittime, ai loro familiari e a tutti coloro che hanno subito le conseguenze di quel drammatico incidente" ha aggiunto la deputata Chiara Tenerini (Forza Italia). Parole alle quali hanno fatto seguito quelle di Simone Bonafè (vicepresidente dei deputati Pd): "Le celebrazioni dell'anniversario della tragedia non sono soltanto un momento toccante di raccoglimento e preghiera ma un appuntamento fondamentale per tenere viva l'attenzione su una vicenda drammatica che non ha ancora un colpevole". 

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Salvetti: "La commissione d'inchiesta faccia luce su quanto accaduto"

"In questi cinque anni - sottolinea il sindaco Luca Salvetti - ho dovuto ascoltare insieme a voi pronunciamenti di giudici di varie procure che anziché chiarire il quadro lo hanno complicato all'inverosimile e seguire i lavori di due commissioni parlamentari, piuttosto inconcludente la prima, indubbiamente proficua la seconda. Ora è partito il lavoro della terza commissione parlamentare, i cui componenti hanno immediatamente mostrato una grande voglia di dare un contributo concreto alla ricerca della verità. Gli auguriamo buon lavoro e invitiamo a concentrare la loro attenzione partendo dai dati significativi raccolti e delineate dai loro predecessori. In questo modo non ripartiremo ancora da zero e nessuno potrà ricacciarci nel baratro dell'incertezza, delle verità che non arriva mai e della giustizia che ci sfugge dalle mani anno dopo anno". 

I familiari delle vittime: "Il nostro percorso non finirà mai"

"Dopo 33 anni grazie al lavoro di ben due commissioni parlamentari di inchiesta siamo arrivati ad un punto di non ritorno sul raggiungimento della verità sul disastro della Moby Prince. Quasi tutta la nebbia accumulata negli anni è stata tolta; adesso la nuova commissione di inchiesta deve arrivare alla verità piena sulla morte dei nostri cari". Questo l'intervento dei presidenti delle associazioni dei familiari delle vittime della Moby Prince, Luchino Chessa (Associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince) e Nicola Rosetti (Associazione 140). 

"Noi non siamo soli, negli anni si sono avvicinati alle nostre associazioni tante persone che ci sostengono. Quando si gioca in squadra l'obiettivo si raggiunge sempre. Arrivare alla verità lo dobbiamo a tutti i familiari e a chi tra loro non c'è più e che se ne sono andati senza sapere perché i loro genitori, figli e fratelli e sorelle sono morti soli, senza che nessuno facesse qualcosa per soccorrerli. Il nostro percorso continuerà con la forza dell'unione e andremo avanti tutti insieme". 

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