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Cronaca

Tragedia in discoteca, tre indagati per la morte di Erika Lucchesi: c'è anche il presunto spacciatore

Individuato il pusher sospettato di aver venduto la droga alla 19enne livornese, deceduta all'alba di domenica 20 ottobre. Nel registro degli indagati anche il legale rappresentante del locale e un amico di Erika

La procura di Firenze ha iscritto tre persone sul registro degli indagati per la morte di Erika Lucchesi, la ragazza livornese di 19 anni deceduta domenica scorsa 20 ottobre nella discoteca Mind di Sovigliana-Vinci, nell'Empolese, durante una serata revival del Jaiss. Come riporta FirenzeToday, si tratta del legale rappresentante della società che gestisce la discoteca, dello spacciatore, presumibilmente un cittadino nordafricano, che avrebbe ceduto la droga alla giovane e di una terza persona di cui non sono ancora note le generalità: potrebbe tuttavia trattarsi di qualche amico o conoscente della vittima. Forse, scrive ancora FirenzeToday, del ragazzo livornese che, in un primo momento, avrebbe "nascosto" il cellulare dell'amica per poi consegnarlo - ore dopo - ai carabinieri impegnati nelle indagini. I tre indagati sono accusati dalla procura fiorentina di spaccio di sostanze stupefacenti e di morte in conseguenza di altro reato (lo spaccio, appunto).

Tragedia al Jaiss, muore 19enne livornese

L'autopsia sul corpo di Erika e gli esami tossicologici

Reati contestati anche al legale rappresentante della società che gestisce la discoteca di Sovigliana di Vinci, dunque, sulla scorta di una norma - l'articolo 40, comma 2, del codice penale - secondo cui non impedire un evento che si ha giuridicamente l'obbligo di impedire (nel caso specifico: lo spaccio) equivale a cagionarlo. Intanto, il pm Fabio Di Vizio ha disposto la autopsia sulla salma della vittima: l'esame autoptico sarà eseguito oggi stesso, mercoledì 23 ottobre, o al massimo domattina, all'istituto di medicina legale di Careggi.

discoteca morta

L'autopsia aiuterà a far luce sui motivi del decesso e sulle sostanze stupefacenti, mischiate all'alcol, che la ragazza avrebbe assunto in discoteca durante la serata. In base a quanto ricostruito al momento dai carabinieri e dagli inquirenti, Erika sarebbe infatti stata uccisa da un malore conseguente all’assunzione di una combinazione micidiale di alcol e droghe sintetiche. Gli esami tossicologici sul corpo della diciannovenne - che richiederanno più tempo rispetto all'autopsia - saranno decisivi per confermare la teoria degli investigatori. Così come altri esami scientifici sono in corso in queste ore, per stabilire cosa sia quella polvere bianca che i militari della sezione scientifica hanno ritrovato in più punti del locale poi sequestrato.

Carabinieri a caccia del pusher che avrebbe venduto ecstasy a Erika

Per quanto riguarda il pusher, i carabinieri lo avrebbero individuato grazie alle serrate indagini e ai numerosi interrogatori svolti nelle ore immediatamente successive al delitto. Si tratterebbe di un cittadino extracomunitario che non risulterebbe avere una residenza vera e propria, ma solo una casa da cui si sarebbe allontanato. I carabinieri lo stanno cercando: sul suo capo pare pendere un decreto di fermo. Secondo gli investigatori, avrebbe ceduto a Erika tre o quattro pasticche di ecstasy.

Sempre sul fronte delle indagini, gli inquirenti hanno finito di visionare i filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza del locale, alla ricerca di conferme o smentite riguardo alle testimonianze di chi era presente la notte della tragedia. Intanto i gestori della discoteca, finiti nuovamente sotto i riflettori dopo la sospensione di due settimane dell’attività, avvenuta circa un anno fa, anche per questioni legata alla presenza di droga nel locale, tramite i loro avvocati hanno dichiarato di essere "sotto choc" per quanto accaduto.

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