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Cronaca

Muore cadendo dalla nave, la Cgil: "Crociere meno costose a discapito della sicurezza"

La segretaria Patrizia Villa: "Ci sono degli obblighi da rispettare, ma spesso vengono ignorati"

La morte di un marinaio filippino di 26 anni, caduto dalla nave Vision of the Seas, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. A fine agosto la Cgil aveva chiesto a gran voce maggiori controlli per garantire l'incolumità dei lavoratori. E, dopo accaduto nella mattina del 5 settembre, torna ad alzare la voce con la segretaria confederale con delega alla sicurezza Patrizia Villa: "L'incidente accaduto in porto ci fa venire spontanee delle domande: quante volte il marinaio deceduto aveva svolto il lavoro senza le corrette procedure di sicurezza? Quanti responsabili ci sono a bordo? Se avesse indossato le corrette attrezzature sarebbe sempre fra noi". 

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La Cgil: "Ci sono obblighi da rispettare, la vita è diventata merce"

La sindacalista sottolinea un altro aspetto importante: "Ci sono obblighi e responsabilità da onorare e rispettare. Sulla nave è salito il responsabile sindacale degli Enti del terzo settore e vedremo che cosa saprà riferirci. Questo tuttavia rimane un ambito di difficile controllo con addetti per natura mobili e spesso stranieri. Sappiamo tutti che i costi delle crociere sono sempre più appetibili ed è chiaro che in tutto questo 'risparmiare' le condizioni di lavoro non sono garantite. La vita umana è diventata merce. Ha meno valore se sei filippino e aumenta notevolmente quando sei americano, poco se sei mozzo di una nave e molto se sei comandante"

La Cgil si augura che venga fatta luce sulla morte del marinaio: "Siamo vicini alla famiglia e dei colleghi e colleghe di lavoro del 26enne. Ancora una volta, attendiamo le indagini con i loro tempi biblici. Le risposte, quando arriveranno, saranno a riflettori spenti a vantaggio di chi non rispetta la corretta prevenzione, il controllo e la formazione". 


 

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