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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Bibbona

Uffizi diffusi, a Bibbona in mostra i Macchiaioli: la Maremma nei dipinti di Fattori, Cecconi, Abbati e Vagaggini

Le opere prestate dalla Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti. Il direttore Eike Schmidt: "Questo territorio, dopo un secolo e mezzo, è rimasto un'isola intatta"

È stata inaugurata ieri a Bibbona la mostra "La Maremma dei Macchiaioli", dove arte e natura si fondono nella rappresentazione del paesaggio toscano Nei dipinti esposti è infatti evidente il richiamo al territorio e alla natura circostante, che sembra risuonare nelle pennellate e nelle macchie di colore e luce. La mostra, incentrata su una selezione di otto opere che pittori macchiaioli e post-macchiaioli hanno dedicato ai territori della Toscana del Sud, fa parte del progetto Uffizi Diffusi e si svolgerà dal 14 luglio al 15 ottobre negli spazi del Comune Vecchio di Bibbona. Crocevia tra mare e collina, Bibbona celebra così la Maremma nell'arte toscana dell'Ottocento, con una splendida mostra degli Uffizi diffusi, parte del grande programma di diffusione d'arte sul territorio da parte delle Gallerie.

I dipinti arrivano in prestito dalla Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze. Cinque sono di Giovanni Fattori: Casa rustica sul mare (1890-95 c.), Maremma toscana (1898 circa), Paesaggio sul mare (1885-1890 circa), Piccola Maremma (1884), Tramonto sul mare (1900 circa). A questi si aggiungono Scena maremmana (1885-1990) di Eugenio Cecconi, Marina di Giuseppe Abbati, (1862-64), Paesaggio Maremma (1930) di Memo Vagaggini. Le opere "fotografano" la quiete del paesaggio toscano rurale, tra campi e case contadine, sullo sfondo di cieli cangianti che sovrastano il mar Tirreno e dei litorali che ne ricevono le onde. 

La Maremma dei Macchiaioli: da Fattori a Cecconi, ecco cosa vedere

Le pennellate ‘macchiaiole', veloci, dense e istantanee, incapsulano la geografia del paesaggio con immediatezza e veridicità, instaurando tra i dipinti in mostra un nesso armonico. Allo stesso tempo, si ha l'impressione che l'esposizione contenga scorci quasi dissonanti, come provenienti da mondi diversi: ogni pittore, infatti, infonde nell'opera la sua riconoscibile impronta, trasmettendo all'osservatore la sua versione (e visione) della Maremma. Il livornese Giovanni Fattori, a cui appartengono cinque delle opere che compongono la rassegna, interpreta la natura con uno sguardo languido e avvolgente: la sua opera Piccola Maremma abbraccia i campi toscani in un'intensa veduta orizzontale, resa con tocchi fluidi e corposi. Eugenio Cecconi, invece, racconta di una campagna più arida, quasi dolorante; l'opera di Giuseppe Abbati è immersa in una serena atmosfera di pace, mentre la spigolosità di Memo Vagaggini, sospesa tra terra e acqua, restituisce un senso di raffinata durezza.

Così il direttore Eike Schmidt: "Sorprendentemente, la Maremma immortalata un secolo dai Macchiaioli è lo stesso paesaggio in cui ogni abitante, ogni turista si trova immerso anche oggigiorno. In un paese piagato e rovinato dall'overtourism, ci rende felici constatare che vi sono ancora isole pressoché intatte, avendo come prova dipinti di un secolo e mezzo fa. Dipinti che ci invitano a guardare con amore e rispetto profondo - lo stesso sguardo di quei primi artisti della pittura en plein air - i molti tesori della natura offerti ancora da questo meraviglioso scampolo di Toscana".

"Prosegue il percorso sempre più ricco, sempre più multiforme, degli "Uffizi diffusi" – ha detto il presidente della Regioine Toscana, Eugenio Giani - Con questa mostra, "La Maremma dei Macchiaioli", il progetto "Uffizi diffusi" racconta uno dei nostri territori divenuti mito, che ha fatto breccia nell'animo e nei cuori di tanti artisti che l'hanno rappresentato. I Macchiaioli, elementi fondanti della storia della identità culturale e artistica della Toscana, hanno dato alla Maremma, alla sua dolcezza amara, al suo legame tra uomo e paesaggio, quella unicità e quella forza iconica basata sui valori della natura, che l'hanno resa un tesoro che merita di essere ammirato. E grazie agli "Uffizi diffusi", la missione viene compiuta".

"Finalmente si realizza un sogno iniziato nel borgo di Bibbona poco più di un anno fa - ha concluso il sindaco di Bibbona Massimo Fedeli -. Per il nostro comune è un onore ospitare il progetto Uffizi Diffusi e lo è ancora di più farlo con una mostra che racconta il nostro territorio e quella tradizione agricola che ci caratterizza e nella quale Bibbona affonda le radici. Siamo un comune di poco più di tremila abitanti ma che supera ampiamente il milione di presenze nella stagione estiva. Un'iniziativa di così alto livello culturale, rivoluzionaria nella sua idea di portare l'arte nei piccoli borghi, ci offre un'occasione di visibilità e di offerta turistica di grandissima qualità che vale per tutta la Costa degli Etruschi. E' emozionante essere riusciti in questa impresa e il mio ringraziamento va alla Galleria degli Uffizi e al suo direttore Schmidt in primis, ma anche a tutti coloro che hanno reso possibile arrivare all'apertura di questa mostra".

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