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Cronaca

Mostra Modigliani, Lenzi va oltre i ritardi: "Non siamo pronti? Forse, ma per Livorno era un'occasione unica"

Poco tempo per organizzare tutto al meglio, l'amministrazione chiede il supporto della città: "Potenziale enorme anche per il futuro, ma serve la collaborazione di tutti". Tante le proposte emerse nell'incontro con la cittadinanza

La mostra "Modigliani - l'avventura di Montparnasse", che riporterà finalmente a casa uno tra i più grandi artisti del Novecento, si avvicina (7 novembre 2019 - 16 febbraio 2020) e l'amministrazione comunale chiede a gran voce il supporto della cittadinanza, della associazioni culturali e di categoria e dei Ccn (Centri Commerciali Naturali) perché l'evento, potenzialmente grandioso, porti un'aria nuova e dia un nuovo indirizzo alla vita culturale ed economica della città. E se da una parte il sindaco Luca Salvetti non ha nascosto ritardi dovuti ai tempi strettissimi, l'assessore alla cultura ha rilanciato: "Forse è vero che non siamo pronti, ma era un'occasione unica. Anche per il futuro". Diverse le proposte e le idee emerse nell'incontro di giovedì 3 settembre al Cisternino di città per discutere le iniziative collaterali alla grande esposizione al Museo della Città, mentre l'assessore al turismo Rocco Garufo ha assicurato il massimo impegno: "Divulgheremo materiale informativo ovunque, c'è un gruppo speciale al lavoro anche per studiare come agevolare permessi per eventi collaterali alla mostra". Tra gli interventi del pubblico anche quello dello studioso e collezionista Carlo Pepi, tra i massimi esperti di Modigliani. Da lui la richiesta di un'ulteriore dimostrazione di coraggio da parte dell'amministrazione comunale: "Si cerchi il modo di mediare con gli eredi delle teste di Modì per tirare fuori quelle autentiche conservate nel caveau di una banca".

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Simone Lenzi: "Si impara a nuotare soltanto se qualcuno ti butta in mare"

"Nel momento in cui abbiamo proposto questa mostra in consiglio comunale è emersa un'obiezione, legittima, ovvero che la città non è pronta ad accogliere un evento di questa portata - ha aperto l'incontro con la cittadinanza l'assessore alla cultura, Simone Lenzi (nella foto, a sinistra, con l'assessore al commercio Rocco Garufo) -. Forse è vero, non lo è, e forse non sarà mai pronta ma, per usare una metafora, si impara a nuotare soltanto se ci buttano in mare". E l'amministrazione ha deciso di buttarsi in mare aperto provando a restare a galla. "Questa mostra, messa in piedi in tempi strettissimi, è un'occasione che la città non poteva lasciarsi scappare perché da un lato sana una ferita ancora aperta legata a quella storia delle beffa e delle false teste che dobbiamo lasciarci alle spalle, e poi perché è vero che non abbiamo molte cose su cui puntare per rendere Livorno un 'brand', ma abbiamo dato i natali all'artista più importante del Novecento. E non è poco".

Mostra Modigliani, in catalogo anche i dipinti della collezione Alexandre

Artista che, con la sua personalità e il suo attaccamento viscerale alla città, pur vivendo e lavorando a Parigi incarna perfettamente l'identità di Livorno. "A Modigliani appartiene lo spirito di questa città e quel filo che lo ha sempre legato a Livorno andava riannodato - ha detto ancora Lenzi -. Inoltre la mostra può rappresentare un pretesto per legare Livorno ad altri eventi importanti in futuro. La città negli ultimi 10 anni si è chiusa e quella che deve cambiare è la percezione che la città ha di sé, soltanto così sarà possibile tirare fuori tutte le sue potenzialità che si tradurranno anche in fatturato".

Rocco Garufo: "Caro Ray Banhoff, Livorno non è Chernobyl"

"Quando abbiamo iniziato a pensare questa mostra, abbiamo capito subito l'impatto che avrebbe avuto in città - è intervenuto l'assessore al commercio Rocco Garufo -, e la città deve farsi trovare pronta e organizzata perché ci siano le ricadute necessarie sul territorio. Al netto delle pecche, che ci saranno, farsi trovare pronti vuol dire dimostrare di essere una città a vocazione turistica, con una sua funzione nel panorama toscano. Questo evento dà alla città un ruolo di grande rilievo, ma dobbiamo lavorare in sinergia con le associazioni di categoria. Ci aspettiamo un flusso di circa 100mila visitatori che vanno accolti e accompagnati a conoscere la città". E non si è lasciato sfuggire l'occasione di lanciare una frecciatina all'indirizzo di Ray Banhoff, che sulle pagine di Rolling Stones ha raccontato una Livorno per larghi tratti decadente e vuota. "Non siamo Chernobyl, che venga a conoscere la vera Livorno".

Carlo Pepi: "Invece di parlare ancora delle teste false tiriamo fuori quelle vere"

Durante il dibattito ha preso la parola, tra il pubblico, Carlo Pepi, personaggio noto come il Don Chisciotte dell'arte, tra i massimi esperti di Modigliani, il primo ad accorgersi dei falsi di Modì alla mostra di Genova del 2017. "Sono contento che si voglia superare la beffa delle teste false, ma l'unico modo è tirare fuori le tre teste autentiche, scolpite da Modigliani nel 1909, conservate nel caveau di una banca. L'amministrazione dovrebbe riuscire ad aprire un dialogo con i tre eredi delle sculture e sbloccare finalmente questa situazione, sarebbe uno scoop internazionale. Il mondo aspetta da anni di vedere quelle teste".

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Luca Salvetti: "Siamo in forte ritardo ma siamo in carica da soli 100 giorni"

Per comunicare e raccontare la mostra sarà online, entro la fine di ottobre, un sito dedicato con tutte le informazioni necessarie per vivere al meglio l'evento. "Abbiamo ereditato un sito del Museo inesistente e vuoto - ha commentato il sindaco Luca Salvetti - e stiamo cercando di colmare questa lacuna. A breve saranno disponibili in prevendita i biglietti della mostra. Siamo in forte ritardo, ma siamo in carica da 100 giorni e l'idea della mostra è nata davvero da poco, più di così è impossibile fare. Ma abbiamo avuto coraggio e questa mostra può essere l'interruttore da accendere per attivare il quartiere della Venezia e di conseguenza anche tutto il resto della città".
Inoltre sarà distribuito del materiale informativo cartaceo in doppia lingua e le edicole del centro città verranno utilizzate come punti di informazione turistica. "Per migliorare i servizi sarà inoltre costituito un gruppo di lavoro integrato sfruttando le competenze dei dipendenti comunali - ha continuato Garufo -. Per le associazioni che vorranno proporre eventi legati alla figura di Modigliani in questi tre mesi abbiamo previsto un disciplinare ad hoc che snellisca le pratiche burocratiche e permetta di ottenere permessi e autorizzazioni in tempi brevi".

Le proposte delle associazioni. E a Casa Modigliani va in scena "Le stanze" di Emanuele Barresi

Tante le associazioni e gli enti che hanno dimostrato disponibilità a collaborare con l'amministrazione comunale, dalla direttrice dell'Archivio di Stato, Cristina Francioli, che ha aperto a visite guidate nella nuova sede nell'ex carcere di Palazzo dei Domenicani, a Valentina Ferrucci, responsabile dell'Acquario di Livorno, che ha proposto una collaborazione in termini di sconti e biglietti cumulativi per i visitatori della mostra.

E poi qualche intervento è arrivato anche da Massimo Andorlini del comitato Noi Livorno, che ha proposto di migliorare il decoro di tutta la città anche nelle zone non interessante dall'esposizione, come ad esempio Piazza XX Settembre, o Serena Tria di Vivicentro che vorrebbe aprire fondi abbandonati nel centro per darli in uso a pittori e artisti durante i mesi della mostra. La Casa Natale di Amedeo Modigliani, in via Roma, proporrà per tutta la durata dell'esposizioni lo spettacolo "Le Stanze di Amedeo", scritto e diretto da Emanuele Barresi, che già grande successo ha riscosso in passato raccontando la vita della famiglia Modigliani all'interno di quel teatro sensazionale che è la casa natale di Amedeo.

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