Livorno, la madre del bambino morto a due anni e mezzo e accusata di omicidio: "Non ho ucciso mio figlio, è stato un tragico incidente"

"Non ho ucciso mio figlio, è stato un tragico incidente". Sarebbe questa la versione sulla morte del piccolo Marcos, avvenuta nella notte tra il 16 e il 17 agosto scorsi a Livorno, fornita nell'interrogatorio di garanzia dalla madre del bimbo, la 38enne cubana Damaris Kindelan Ballester accusata dalla procura livornese di omicidio premeditato. A riportare le parole della donna, assistita dall'avvocato Alice Smeraglia, è la stessa legale che al termine della deposizione dal gip ha rilasciato una dichiarazione all'Ansa: "La mia assistita - ha detto Alice Smareglia, avvocata della difesa - ha reso l'interrogatorio di garanzia fornendo la propria versione dei fatti: ha spiegato che si è trattato di un tragico incidente e non di un omicidio. Ovviamente le indagini sono ancora in corso e non si può dire di più".  

Respinte dunque le accuse formulate dalla procura di Livorno, che hanno portato all'arresto della donna, venerdì scorso a Torino, adesso detenuta nel carcere Don Bosco di Pisa. Secondo gli inquirenti sarebbe infatti lei la responsabile della morte del figlio di due anni e mezzo, presumibilmente deceduto in seguito a "un'azione volontaria, assai probabilmente la caduta dall'alto all'interno del condominio" e non in seguito a un malore dovuto a una precedente accidentale caduta da uno scivolo di un parco giochi a Tirrenia, come invece inizialmente raccontato dalla 38enne agli inquirenti. Una versione ritenuta dagli investigatori "priva di alcuna base logica e contrastante con i dati emersi dalle indagini". A tal fine sono risultati determinanti gli esami medico legali, che hanno evidenziato "gravissime lesioni riportate dal bimbo, che gli avrebbero impedito di muoversi autonomamente".