Omicidio Vada, sospetti sul suocero del 57enne ucciso a fucilate: è in fuga e ricercato

Inizia a delinearsi il quadro dell'omicidio che nella giornata di ieri, martedì 11 aprile, ha sconvolto la comunità di Vada (Rosignano Marittimo). Una frazione scioccata dal ritrovamento del cadavere di Massimiliano Moneta, il 57enne originario di Roma ucciso a fucilate in un terreno di proprietà del suocero nelle adiacenze di via per Rosignano. E, stando a quanto appreso, sarebbe proprio lui, l'80enne di origini calabresi Antonino Fedele, da tempo residente nel territorio e fratello del più noto Michelangelo (totalmente estraneo alla vicenda, ndr), il ricercato dagli inquirenti quale primo indiziato della morte del genero. Fuggito subito dopo gli spari, nella tarda serata di ieri era ancora ricercato dai carabinieri che, per estendere il raggio di azione, hanno fatto salire in volo anche l'elicottero del raggruppamento aeromobile.

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Una relazione complicata, più volte finita nelle aule di tribunale (ieri, tra l'altro, era proprio prevista un'udienza in cui Moneta risultava imputato), quella tra il 57enne e la ormai ex moglie dalla quale si stava separando. Ieri, l'inimmaginabile, quando la vittima si è presentata al terreno del suocero per un appuntamento. Qui, nel primissimo pomeriggio, gli spari e il corpo di Moneta che giace morto a terra. Sul posto arriveranno i volontari della Pubblica Assistenza di Rosignano Marittimo, i carabinieri del nucleo operativo di Cecina e quelli del nucleo investigativo di Livorno, il reparto della scientifica e il sostituto procuratore Pietro Peruzzi. Di Antonino Fedele, sospettato numero uno dell'omicidio, a ieri sera tuttavia non c'era ancora traccia.