Piombino | Derubava i pazienti del pronto soccorso, operatrice socio sanitaria condannata a 3 anni e mezzo

Quattro furti in dieci giorni. L'ultimo, il 16 dicembre 2020, quello della prova schiacciante. Una catenina d'oro, la cui scomparsa era stata denunciata ai carabinieri da un paziente del pronto soccorso, poi ritrovata nell'armadietto della Oss alla quale l'aveva consegnata chiedendole però di riporla nel proprio borsone. Una evidenza sostenuta anche in sede processuale che, insieme agli atri fatti contestati, ha costituito l'impianto di accusa che ha portato alla condanna per furto e tentato furto aggravato di Sara Devoti, 41enne operatrice socio sanitaria di Carrara all'epoca dei reati in servizio al Villamarina di Piombino. 

In particolare, nella sentenza emessa lo scorso giugno dal giudice monocratico Chiara Nardi del tribunale di Livorno, emerge il comportamento della oss che, approfittando dell'impossibilità dei pazienti, spesso anziani, di sorvegliare i propri effetti personali, sottraeva il denaro dai loro portafogli (540 la somma prelevata dalle tasche di un anziano in quel momento assistito per suturare una ferita alla testa) o, in un caso, una catenina d'ora. Quella appunto poi ritrovati dai carabinieri di Piombino nell'armadietto di Devoti, al termine delle indagini e del primo grado di giudizio condannata a una pena di 3 anni e 5 mesi di reclusione e al risarcimento di una delle vittime che si era costituita parte civile. "Viste le modalità particolarmente fraudolente della condotta tenuta dall'imputata - si legge alla fine della sentenza - non sono concedibili, a parere di questo Giudice, le circostanze attenuanti generiche. Visto l'ammontare della pena inflitta con la presente sentenza non è concedibile neppure il beneficio della sospensione condizionale della pena