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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Polizia penitenziaria, la denuncia del Cosp: "Un solo bagno per dodici agenti, alloggi disumani"

Il sindacato sulla situazione del personale che opera nelle carceri di Livorno e Gorgona: "Manderemo una lettera alla commissione sui diritti umani"

Tre anni fa lo sfratto dalla caserma dentro Le Sughere, ritenuta inagibile e da ristrutturare, dove vivevano circa 40 agenti della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Livorno. Da allora, da quell'estate del 2016, i poliziotti non hanno più trovato una casa, se non soluzioni abitative di emergenza e spesso non idonee al tipo di servizio svolto. Una situazione che si sarebbe aggravata ulteriormente, in particolare per gli agenti sistemati negli ex uffici della base navale di Gorgona nel porto di Livorno, dove dodici persone sarebbero costrette a usare un solo bagno e una sola doccia, senza tra l'altro un servizio navetta che, soprattutto nelle primissime ore del mattino, faciliterebbe gli spostamenti verso il posto di lavoro.

Cosp: "Situazione come nelle peggiori galere turche"

A denunciare il tutto sono il segretario regionale e quello nazionale del sindacato CospSanto Di Pasquale e Domenico Mastrulli: "Dodici persone sono costrette all'utilizzo di un solo bagno e una sola doccia - attaccano dal sindacato di polizia penitenziaria - e ne usufruisi, per i bisogni o per lavarsi, chi arriva prima. Gli altri, in fila indiana o forse con il numerino alla mano, attendono il loro turno. Neanche nelle peggiori galere della Turchia si utilizzava tale sistema". Non solo: "Gli agenti che ancora non hanno avuto il tempo di motorizzarsi  - spiegano - e che entrano a lavoro nelle primissime ore del mattino sono talvolta costretti a raggiungere a piedi il carcere, impiegando almeno un'ora per arrivare alla casa circondariale, perché manca anche una navetta che faciliti il trasporto del personale dipendente". 

"Informeremo la commissione sui diritti umani"

Di tutto questo hanno informato il direttore del carcere di Livorno e Gorgona, il provveditore regionale della Toscana e Umbria (sede di Firenze) e la direzione generale del personale e delle risorse del dipartimento di Roma, sollecitando la consegna della già esistente caserma: "È chiusa dal 2016 per lavori di ristrutturazione che non sappiamo quando termineranno - concludono dal Cosp -. Consegnarla sarebbe un modo per ridare dignità abitativa agli operatori dell'amministrazione penitenziaria. Invieremo un esposto sindacale alla commissione internazionale sui diritti umani delle persone per quanto accade nelle carceri italiane ai nostri lavoratori della sicurezza. Come a Livorno, dove sembriamo essere figli di un dio minore"

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