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Cronaca Centro / Via Grande, 61

Via Grande tra rapine e furti, il titolare della farmacia Pellini: "Preoccupati. La soluzione? Il problema è della società"

Parla il dottor Pellini: "Le forze dell'ordine sono encomiabili ma di più non possono fare. È la società nel suo complesso a dover trovare una soluzione per questi emarginati"

Preoccupato per l'incolumità propria, dei suoi dipendenti e, più in generale, delle persone. Ma senza una ricetta valida per arginare un problema, quello dei furti e delle rapine, che non è solo di Livorno e di via Grande, ma della società la quale "nel suo complesso deve trovare una soluzione per questi emarginati che vivono di espedienti e che rubano perché non hanno da mangiare o sono tossicodipendenti disposti a tutto per la droga". A parlare è Cesare Pellini, titolare dell'omonima farmacia in via Grande rapinata proprio nel pomeriggio di ieri 21 febbraio quando un giovane, dopo aver aspettato che si riducesse la coda dei clienti, è tornato al civico 61 per mettere a segno il proprio piano. Presa per i  capelli una dottoressa in servizio e strattonata un'altra, il malvivente, inquadrato dalle telecamere di videosorveglianza, è quindi riuscito a impossessarsi dell'incasso prima di fuggire a piedi, lasciando sotto shock le dipendenti della farmacia.

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"Quello che preoccupa maggiormente è proprio l'incolumità delle persone - spiega il dottor Pellini in un'ampia analisi che non si limita al singolo episodio -, le spaccate e i furti sono un grande problema dal punto di vista economico e dei danni, ma le rapine mettono a rischio l'integrità fisica. Le dottoresse erano molto scosse. Purtroppo la situazione è nota anche a prefetto, questore e amministrazione comunale, ma le forze dell'ordine più di così non possono fare. Anzi, devo dire che ogni volta che abbiamo avuto bisogno, sia polizia che carabinieri sono sempre intervenuti con grande tempestività. E anche l'amministrazione mi sembra faccia di tutto per rivitalizzare la zona per quanto non sia abbastanza".

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Inutile anche una presenza maggiore di forze dell'ordine sul territorio? "Tempo fa si provarono i vigili di quartiere - continua Pellini - ma due persone in un quartiere non risolvono certo il problema che, nello specifico delle farmacie, riguarda tutta Italia. E non è neppure una questione di zone, ormai il disagio è anche in centro e non soltanto in periferia: quanto viviamo tra piazza Garibaldi, piazza della Repubblica e via Grande è sotto gli occhi di tutti con lo spaccio di droga quotidiano". E allora cosa si potrebbe fare? "È difficile - conclude Pellini - ci sono anche dei sistemi di sicurezza con intervento immediato ma la cura potrebbe essere peggiore del male. Siamo preoccupati, certo, è diventato difficile anche gestire certe situazioni potenzialmente violente quali, per esempio, tossicodipendenti che chiedono farmaci senza prescrizioni. Ma ripeto, è un problema della società nel suo complesso che deve trovare soluzioni alle fragilità, agli emarginati, altrimenti forze dell'ordine e amministrazioni non basteranno mai".

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