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Cronaca

Teoria del gender, l'Arcigay risponde a Ghiozzi: "Pensi di più al bullismo"

L'associazione ha ribattuto alla volontà del consigliere della Lega di sospendere il progetto "Rosa, Celeste, Arcobaleno – Educare al genere"

Botta e risposta a distanza tra Carlo Ghiozzi (Lega) e l'Arcigay. Il consigliere comunale infatti aveva espressamente chiesto al sindaco Luca Salvetti di interrompere nelle scuola l'insegnamento della cosiddetta "teoria del gender" perché, a suo dire, sarebbe "pericolosa per i bambini". La replica dell'associazione non si è fatta attendere: "Pensi maggiormente al bullismo invece che diffondere fake news". 

L'Arcigay risponde a Ghiozzi: "Se Ghiozzi volesse approfondire l'argomento 'gender' venga a trovarci"

L'associazione non usa molti giri di parole per attaccare l'ex rugbista: "Non intendiamo tollerare l'arroganza e l'ignoranza di chi critica senza conoscere. La fake news lui lanciata, sulla falsa riga di quanto fa il suo Capitano (Matteo Salvini, ndr) si disperderà nel nulla. Il consigliere dovrebbe informarsi prima di esprimere giudizi sul lavoro importante che viene fatto nelle scuole. Ghiozzi dovrebbe precisare quali sarebbero i contenuti che creano danno alla salute dei bambini. Chiediamo in maniera non retorica quali sono i punti esatti dei percorsi scolastici intrapresi in questi anni che creano nocumento alla crescita naturale e spontanea dei bambini e della loro indole. Se Ghiozzi ha partecipato a uno di questi incontri magari può spiegare meglio la propria mozione. Se non l'ha fatto, può contattarci e venire a discuterne con noi, anche venendo a una delle riunioni del nostro comitato". 

"Non esiste alcuna teoria del gender, ma occorre educare sulle differenze"

"Per entrare nel merito - prosegue Arcigay -, non esiste alcuna teoria del gender. Esistono una serie di direttive educative e il lavoro che viene fatto nelle scuole è importantissimo perché si inserisce nell'ottica della decostruzione dello stereotipo di genere (maschio e femmina), non appiattendo le differenze biologiche che innegabilmente esistono tra i due sessi. Si tratta di educare alle differenze semplicemente perché esse esistono, sono reali e non spariscono non parlandone o facendo finta che non ci siano. Quello che viene fatto nelle scuole dunque è cercare di rendere la società del futuro più aperta rispetto alle differenze: si parla di nuovi stili di vita, nuovi tipi di famiglia, nuovi modi di percepire il proprio corpo".  

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