La Torre di Calafuria diventerà un centro di produzione artistica
Il ministero dei Beni culturali vuole trasformare alcuni luoghi oggi in disuso e dare loro una nuova vita: tra gli immobili disponibili c'è anche quello di Livorno. Il tutto per 10 anni a 150 euro al mese
La Torre di Calafuria (foto Lucarelli, licenza CC BY-SA 3.0) data in gestione per 10 anni ad una cifra simbolica di 150 euro al mese? Sembra pura fantasia, ma invece corrisponde proprio alla realtà. L'idea è del ministero dei Beni culturali, come si può leggere nella Gazzetta Ufficiale n. 41 del 18 febbraio 2019, che vuole trasformare alcuni luoghi oggi in disuso e dare loro una nuova vita come centri di produzione artistica, teatri e in generale location destinate alla danza o alla musica.
I requisiti per partecipare
I beni, come nel caso di Livorno la Torre di Calafuria, saranno concessi a cooperative e associazioni di artisti, residenti in Italia. I dettagli saranno spiegati in un bando che uscirà a breve a cura dall’ente gestore del bene immobile, in cui saranno definite le modalità di utilizzo e la tipologia di produzione artistica compatibile col bene da concedere. Chi ne prenderà la gestione perciò dovrà assicurare decoro in ambito edile, urbanistico e paesaggistico.
Gli immobili disponibili
Oltre alla Torre di Calafuria, ci sono altri sei immobili che fanno parte di questo progetto.
- Vico Pisano (PI) – Palazzo Ducale – ex “Casello Idraulico”
- Firenze, “Villa Carducci Pandolfini”
- Trieste, Fabbricato “TSB0448”, in via Bramante n. 5
- Trieste, Fabbricato “TSB0514”, in via Belpoggio n. 28
- Ancona, “Rifugio Antiaereo”
- Bari, Fabbricato “La Torretta”