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Piombino | Il fumo della demolizione delle acciaierie invade le case, Ferrari non ci sta: "Esposto in procura" Video

Nella giornata di mercoledì 26 luglio una nube impressionante dalla zona industriale spinta dal vento si è alzata verso le abitazioni adiacenti, in una nota le scuse di Jsw

Una nube intensa, di colore nero, che si alza densa dalla parte delle acciaierie di Piombino in corso di demolizione e si dirige verso le abitazioni di via Portovecchio, via Landi e delle zone limitrofe. Immagini impressionanti, che fanno pensare a rischi ambientali evidenti e subito diffuse dal sindaco Francesco Ferrari accompagnate da un commento chiaro: "Quanto accaduto è inaccettabile". Il fumo deriva infatti dall'attività di demolizione in corso dell'ex area a caldo delle acciaierie di Piombino, un'attività che va avanti da alcuni mesi. Immagini che inevitabilmente hanno generato un'ondata di preoccupazione in tutta la città, vista la grandezza e il colore delle polveri che si sono alzate in cielo. Dopo aver condannato subito quanto accaduto il sindaco Ferrari, come aveva annunciato, ha chiesto chiarimenti agli enti competenti e ha annunciato un esposto in procura. 

"Il Comune si è immediatamente attivato - ha spiegato il sindaco Ferrari - contattando i soggetti preposti alla tutela della salute e dell'ambiente, affinché siano effettuati i controlli sul rispetto delle normative. Considerata però la gravità dell'episodio abbiamo reputato necessario un atto di approfondimento più forte: presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica per richiedere che l'autorità accerti quanto avvenuto, verificando la presenza di eventuali reati ambientali e contro la salute pubblica. Scene come quella avvenuta ieri - prosegue Ferrari - non possono più presentarsi. Piombino sta costruendo un futuro in cui la qualità della vita e la salubrità delle condizioni ambientali sono un elemento fondamentale: gli smantellamenti sono sicuramente un passo obbligato di questo percorso, ma prima di qualsiasi altra considerazione deve essere tutelata la sicurezza dei cittadini".

Nigro e Bezzini: "Disattesi gli impegni in tema di sicurezza e ambiente presi nei mesi scorsi"

Sulla vicenda sono intervenuti anche gli assessori Sabrina Nigro e Carla Bezzini, che hanno sottolineato come sia "inammissibile che un'azienda specializzata proprio in questo tipo di operazioni non sia in grado di svolgere il proprio lavoro in modo da non creare allarme e grave disagio per i cittadini e i lavoratori". "Le immagini che abbiamo visto - proseguono - sollevano inoltre gravi dubbi sull'intero operato dei soggetti che le gestiscono". Con gli enti preposti ci sono stati incontri nei mesi scorsi, "dove - spiegano Nigro e Bezzini - ci sono state date assicurazioni sulla sicurezza della prosecuzione delle attività di demolizione, che fino ad oggi erano state rispettate. Oggi appare evidente che alcuni di questi impegni sono stati disattesi: per questo motivo - concludono - chiederemo immediatamente un nuovo confronto urgente con Jsw, la ditta appaltatrice e i rappresentanti dei lavoratori, perché deve essere fatta la massima chiarezza su quanto accaduto".

Jsw intanto, tramite una nota, si è scusata per quanto accaduto: "Le società del gruppo Jsw - si legge - porgono le loro scuse alla cittadinanza di Piombino nonché alla società Magona e alle altre aziende eventualmente coinvolte nelle conseguenze della demolizione industriale di una porzione di capannone ex convertitori, avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri. Il gruppo Jsw ha immediatamente contestato il fatto alla società appaltatrice che, per dovere di cronaca, si associa alle scuse, e assicura in stretto contatto con tutti gli enti di vigilanza, la massima professionalità per il prosieguo delle operazioni". "E' doveroso precisare -prosegue la nota - che queste demolizioni sono necessarie per ripartire con il processo industriale di Piombino e per recuperare e migliorare significativamente lo stabilimento. Ribadiamo che ciò non doveva sicuramente accadere, anche se la società appaltatrice F&R ha dichiarato essere una conseguenza diretta dell'imprevedibilità delle condizioni meteorologiche determinatesi nel momento dell'operazione".

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