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Lavoro

Come fare un curriculum

E' il nostro biglietto da visita per le aziende presso le quali ci candidiamo: ecco perché nella sua compilazione dobbiamo prestare particolare attenzione, mettendo in risalto le nostre capacità e competenze

Il curriculum è il nostro biglietto da visita per le aziende, attività od enti presso cui facciamo domanda per ottenere un posto di lavoro. Per questo, nella sua compilazione, dobbiamo prestare molta attenzione, mostrando precisione, chiarezza e professionalità. Ecco alcuni suggerimenti utili per compilare al meglio il proprio curriculum.

Personalizzazione

Innanzitutto, il curriculum deve essere personalizzato a seconda della posizione e dell'azienda per cui ci si candida. È infatti consigliabile evidenziare ciò che maggiormente si addice al profilo richiesto, mettendo in luce il proprio percorso formativo e le proprie abilità in base alle caratteristiche ricercate da chi offre il posto di lavoro. Inoltre, bisogna osservare con attenzione se l'azienda o l'annuncio richieda esplicitamente il curriculum in uno specifico formato (ad esempio Curriculum europeo o europass CV).

I dati personali

Le prime informazioni leggibili sul curriculum devono essere ovviamente quelle personali: nome, cognome, data di nascita, residenza, contatti (mail e telefono) e, volendo, anche i link dei propri account social, soprattutto se ci si candida per professioni legate al mondo digitale.
Per quanto riguarda la foto, va ricordato che questa non è obbligatoria. Nel caso però si decida di metterla, è importante sceglierne una che sia il più possibile professionale. Così come professionale deve essere l'indirizzo di posta elettronica: la miglior soluzione è quella di creare un account che comprenda il proprio nome e cognome

Cosa inserire nel curriculum vitae

Nel curriculum è bene fornire una panoramica di tutte le attività svolte fino a quel momento, riassumendo le esperienze in alcuni punti chiave. È consigliabile, come già accennato, sottolineare solamente le esperienze maggiormente rilevanti e pertinenti per la posizione a cui si aspira.

Esperienze di studio e lavorative

Per quanto riguarda il percorso formativo, è opportuno includere nel curriculum il titolo di studio e la scuola presso la quale si è conseguito, inserendo eventualmente le esperienze all'estero ed il voto di diploma o laurea.
Per quanto riguarda il percorso lavorativo, va invece inserito il titolo di lavoro e il ruolo svolto, inserendo inoltre il nome delle aziende in cui si è lavorato con le date di inizio e fine di ogni collaborazione. Vanno poi messe in risalto le mansione svolte e le competenze acquisite durante le varie esperienze. Si consiglia di partire dall'esperienza più recente per poi aggiungere progressivamente le precedenti.

Competenze professionali e personali, punti di forza e di debolezza, aspettative

È consigliabile sottolineare i propri punti di forza e le proprie aspettative inerenti il lavoro, cercando così di catturare l'attenzione dei selezionatori. Guai però a gonfiare dati o competenze che non si possiedono, che potrebbero portare a domande scivolose durante il colloquio: meglio essere il più possibile sinceri.

Esperienze non lavorative, hobby e interessi

Risulta invece sconsigliabile inserire nel curriculum hobby o interessi personali. Questi, almeno che non siano direttamente pertinenti alla posizione per la quale ci si candida, molto difficilmente interessano ai selezionatori.

Periodi di inattività

La presenza di periodi di inattività all'interno del curriculum rischia di danneggiare un candidato, ma non rappresenta necessariamente un ostacolo insormontabile. L'importante è saper contestualizzare queste pause, senza però ovviamente inventare alcuna giustificazione: le informazioni presenti nel proprio curriculum possono infatti motivare dei periodi di inattività, ma devono risultare verificabili. Spesso, durante il colloquio, viene chiesto di fornire qualche esempio su quanto dichiarato: ecco perché bisogna arrivare all'incontro già preparati.

Leggibilità

Il curriculum deve poi essere facilmente leggibile. Per questo si consiglia l'uso di elenchi puntati e di parole in grassetto per sottolineare e richiamare l'attenzione su alcuni passaggi. Da evitare invece l'utilizzo del corsivo, che rende più pesante la lettura.
Per quanto riguarda la lunghezza, non esistono regole fisse. Tuttavia, anche se si possiedono già molte esperienze, è bene non superare le due/tre pagine.

Tenere traccia delle candidature

Infine, si consiglia di tenere una traccia di tutte le posizioni per le quali si è inviata la propria candidatura, appuntandosi l'annuncio, la fonte, l'azienda, il ruolo ed, eventualmente, anche il nome del destinatario a cui si è inviata l'email, in maniera tale da non farsi cogliere impreparati in caso di chiamata. Il colloquio, infatti, inizia già dalla telefonata: è quindi necessario fare una bella impressione, dimostrando di ricordare la posizione e il nome dell'azienda presso cui ci si è candidati.

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