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Coronavirus, Amadio (FdI): "Stop a tasse locali e aiuti alle partite Iva: dobbiamo sostenere piccole e medie imprese"

L'esponente di Fratelli d'Italia: "Bisogna sospendere adempimenti fiscali per chi non lavora e non guadagna"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LivornoToday

Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato stampa dell'esponente di Fratelli d'Italia, Marcella Amadio.

"Le categorie economiche sono allo stremo. È necessario che comuni, regioni e governo lavorino in sinergia per sostenere le piccole e medie imprese, le partite iva che sono la colonna portante della nostra economia. Le sofferenze e le preoccupazioni delle imprese sono in aumento a causa degli effetti economici devastanti del contagio da coronavirus. È fondamentale chiedere l'annullamento (e non il semplice rinvio) delle tasse locali, proporre, insomma, l'anno fiscale bianco per chi non incassa e non guadagna. Bisogna sospendere tutti gli adempimenti fiscali, i versamenti contributivi, dei mutui e delle cartelle esattoriali".

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"Le realtà economiche allo stremo non hanno bisogno di provvedimenti annacquati o mini rinvii di scadenze. Quello che è necessario sono interventi poderosi, chiari, veloci. Nel Regno Unito, i lavoratori autonomi e le società di persone saranno rimborsati fino ad un tetto massimo di 2500 sterline al mese (2800 euro ). In Italia, i 600 euro promessi sono un'elemosina, assolutamente insufficienti a fronteggiare la crisi. Le partite iva stanno attingendo ai loro risparmi per fare la spesa, ma quando le loro risorse saranno finite, che cosa faranno? Dobbiamo ben capire che le partite iva sono padri e madri di famiglia e le istituzioni non possono abbandonarle. Tutti devono aver chiaro che siamo davanti al gravissimo pericolo di desertificazione del tessuto produttivo ed economico italiano. Il premier Conte non dica che non ci sono i soldi, visto che il governo Italiano ha regalato 50 milioni di euro alle imprese tunisine. Sarebbe stato più giusto, più responsabile e più onesto distribuire questi fondi alle aziende e alle partite iva italiane".

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