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Venerdì, 19 Aprile 2024

Rifiuti, Greenpeace: "Un mare di plastica tra la Capraia e l'Elba"

L'organizzazione sta navigando il Tirreno per monitorare il suo stato di inquinamento

Greenpeace, con il Cnr-Ias di Genova e l'università politecnica delle Marche, sta percorrendo il Mar Tirreno centrale per monitorare lo stato di inquinamento delle acque. "Quello che abbiamo trovato - dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia - è una vera e propria 'zuppa di plastica' nella zona tra Elba-Corsica-Capraia all’interno del Santuario dei Cetacei. Bottiglie, contenitori in polistirolo utilizzati nel settore della pesca, flaconi, buste e bicchieri di plastica: oggetti che vengono usati per pochi minuti ma restano in mare per decenni". 

"Quello che abbiamo documentato - continua Ungherese - dimostra come la plastica sia ovunque, anche in aree che sulla carta dovrebbero essere protette, come il Santuario Pelagos. In questo tratto di mare, per una convergenza di correnti, si crea un hotspot di plastica che si estende in uno spazio di alto valore naturalistico per la presenza di numerose specie di cetacei. Abbiamo effettuato dei campionamenti con i ricercatori a bordo per verificare anche la presenza di microplastiche: i risultati saranno noti nei prossimi mesi". 

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