Si prende un po' di meriti, cosa del tutto inusuale, perché se la Libertas Livorno avesse perso qualche critica al coach amaranto Marco Andreazza difficilmente sarebbe stata risparmiata. A partire dalla scelta di togliere Tozzi a quattro minuti dalla fine e subito dopo Ricci, ovvero gli autori della pazzesca rimonta Akern, rispediti in campo negli istanti finali dopo aver rifiatato. "Nel basket, a differenza del calcio, si può togliere un giocatore e rimetterlo - dice Andreazza a fine partita -. E gli osservatori più attenti avranno visto che a Luca avevo detto di bere e rimanere sul cubo dei cambi per rientrare subito. Era in debito di ossigeno, la stoppata che ha dato quando è tornato sul parquet è il segnale che abbiamo fatto bene così. Oggi mi prendo anch'io i miei meriti per essere stato lucido nei momenti decisivi".

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Quello che, in sostanza, non era stata la Libertas per almeno 35'. "Vero - ammette il coach - abbiamo faticato tanto contro una squadra che sapevamo poteva metterci in difficoltà. E lo ha fatto perché è un'ottima squadra, ben allenata, aiutata da noi che per tre quarti di gara siamo stati insufficienti, prendendo tiri dopo un passaggio, perdendo tanti palloni. Poi ci sono stati due episodi che hanno dato la svolta, il primo con Bargnesi che in un timeout ha fatto intravedere la speranza dicendo: 'È successo di tutto e siamo sotto di tre'. E poi Saccaggi, che in un altro timeout ha chiesto a tutti di mettere le mani addosso perché poi gli arbitri si sarebbero stancati di fischiare ogni cosa. Ed è andata così, buttandola sulla bagarre siamo riusciti a raddrizzarla. Forse non è stata una vittoria del tutto meritata, ma a volte può andare bene anche così".