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Cyberbullismo e fake news, lo spettacolo di Lorella Zanardo per difendersi dalla rete

Lo show "Schermi. Se li conosci non li eviti" in scena alla Goldonetta: un insegnamento alternativo per gli studenti delle scuole medie livornesi

Fake news, stereotipi di genere, cyberbullismo, hate speech, cessione e gestione dei dati personali, diritto all'oblio. Questi e molti altri i temi affrontati dalla attivista e scrittrice Lorella Zanardo di fronte agli studenti delle scuole medie livornesi Mazzini, Micali, Borsi e Michelangelo nella conferenza-spettacolo in Goldonetta dal titolo "Schermi. Se li conosci non li eviti", incentrata sull'uso consapevole della rete digitale e dei media. "Meno male che c'è la rete", esordisce la Zanardo, e potrebbe sembrare quasi un paradosso. Ma non lo è, perché la rete può essere uno dei più grandi strumenti di democrazia ma è necessario conscerla e saperla utilizzare. E dal momento che in Italia non esiste, contrariamente a quanto avviene in altri paesi, l'obbligo di alfabetizzazione digitale, questa conferenza spettacolo, ormai una sorta di format che la Zanardo porta in giro per l'Italia, diventa un prezioso strumento educativo.

L'umiliazione del corpo femminile

"Tutto nasce dall'osservazione attenta di cose che erano sotto gli occhi di tutti - spiega Zanardo -, ad esempio l'utilizzo umiliante del corpo femminile in televisione. All'estero non è normale come invece è in Italia riprendere in tv le donne dal basso, esibire modelle nude sui cartelloni per promuovere magari un olio per auto e umiliare sistematicamente il genere femminile. E non è il nudo in sè il problema, la storia dell'arte è piena di nudi, è il punto di vista che è umiliante".

Zanardo: "Attenzione alle insidie della rete"

Partendo dal corpo umiliato, protagonista del suo primo lavoro, la Zanardo porta in teatro attraverso la tecnica dello storytelling le storie vere di personaggi noti come Kate Winslet ed Elon Musk, bullizzati da ragazzi e vincenti nella vita grazie alle proprie forze e di Liliana Segre, forte esempio della lotta all'indifferenza, alternando il discorso dal vivo con contributi audiovisivi. "In rete è importante fare attenzione alle cose che sembrano nascoste e innocue perché si può navigare, e mai termine fu più appropriato, in un mare tranquillo. Ma al tempos stesso è facilissimo trovarsi in mezzo a una tempesta e farsi travolgere da onde altissime", come è successo alla giovanissima Carolina, morta suicida a 14 anni per colpa di un video girato incansapevolmente da un coetaneo e diventato virale in rete.

Da settembre lo spettacolo "Schermi. Se li conosci non li eviti" ha già coinvolto migliaia di ragazzi in tutta Italia, nativi digitali che passano su internet la maggior parte del proprio tempo senza poerò rendersi conto fino in fondo di quali siano le conseguenze. E se fare a meno della rete ormai è impossibile, allora conoscerla diventa necessario.

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