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Emergenza Coronavirus, lettera del sindaco ai dipendenti del Comune: "Grazie, Livorno ha ritrovato la sua casa"

Le parole di Salvetti ai lavoratori comunali: "Grande consapevolezza del proprio ruolo, un plauso anche alla città. Al di là del dramma, questo momento lascerà in eredità un rinnovato spirito di solidarietà"

Una lettera aperta a tutti i dipendenti comunali. Per dire loro grazie, soprattutto in questo difficile momento, e rendere merito ai lavoratori degli uffici di Palazzo civico per l'impegno, l'entusiasmo e lo spirito di collaborazione profusi nella gestione dell'emergenza Coronavirus. A scrivere è il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, che ha voluto elogiare tutti i dipendenti comunali per la capacità di adattarsi alle nuove esigenze lavorative con grande dedizione. Una lettera che riportiamo integralmente

Salvetti: "Nell'emergenza Covid-19, Livorno ha ritrovato la sua casa comune"

"Nel giorno della presentazione della mia candidatura alla domanda sulla prima cosa che mi sarebbe piaciuto fare una volta diventato sindaco, risposi sicuro: 'Riorganizzare la struttura comunale e far tornare Palazzo civico la vera casa comune dei livornesi'. Questa convinzione è rimasta sempre ben presente nella mia mente, nel giorno in cui ho riaperto simbolicamente - ma anche in maniera concreta - le porte del Comune, nel momento in cui ho nominato il direttore generale e con lui tutta la struttura dirigenziale, nella fase di confronto fondamentale con le rappresentanze sindacali e in tutti i giorni di questo primo anno nei quali ho cercato di condividere il lavoro e i compiti amministrativi con i singoli dipendenti pubblici.

Ho provato a realizzare un processo di ricostruzione del morale e dell'entusiasmo di quasi mille dipendenti e di costruire una squadra che avesse un obbiettivo unico: quello di essere il riferimento operativo della collettività dei cittadini livornesi, il motore della città labronica capace di offrire servizi ma soprattutto di ascoltare la gente e possibilmente risolvere i problemi.

L'emergenza covid-19 e queste settimane complicate e difficili mi hanno regalato un primo riscontro fondamentale, Livorno ha nuovamente la sua casa comune e in quella casa comune ci stanno persone che lavorano consapevoli di poter dare un contributo ai propri concittadini. L'articolata operazione del doppio bando per i buoni spesa e la complicata attività per la distribuzione delle oltre 340mila mascherine rappresentano la cartina tornasole. Immediatezza nelle scelte, organizzazione del lavoro, entusiasmo nel proporsi e grande sensibilità nel rapporto con le persone che si presentavano in condizioni di fragilità, sono state le caratteristiche emerse in maniera marcata da parte delle donne e degli uomini del Comune, caratteristiche di cui vado orgoglioso.

Un atteggiamento che in questi giorni ho ritrovato anche tra i volontari delle associazioni e tra le realtà del territorio che si sono affiancate a noi nel lavoro quotidiano. Insomma belle sensazioni, le stesse che ho avuto osservando il comportamento dei livornesi in oltre un mese di misure di emergenza che ha regalato weekend con la città deserta, grande senso civico e pochi comportamenti sbagliati. Se, quindi, da una parte non potremo mai toglierci di dosso il peso del dramma per le persone scomparse, per le migliaia di famiglie in difficoltà economica e per le preoccupazione di una vita completamente rivoluzionata dall'altra l'emergenza coronavirus a Livorno ci lascerà in eredità un rinnovato sentimento di solidarietà, una più forte capacità di mettersi a disposizione degli altri e un più radicato senso di comunità.

Grazie a tutti voi e continuiamo con lo stesso entusiasmo e con la stessa dedizione".

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