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Francesco Fontanelli, l'illusionista di Italia's Got Talent si racconta: "Silvan il modello. E il dito medio della Maionchi..."

Il 22enne di San Vincenzo ha conquistato il secondo posto nell'ultima edizione del popolare programma di Sky: "Felice come se avessi vinto, l'apprezzamento del pubblico la soddisfazione più grande"

Ha entusiasmato il pubblico con i suoi numeri e, per poco, non ha ottenuto la vittoria finale. Francesco Fontanelli, illusionista 22enne di San Vincenzo eletto miglior cartomago d'Europa nel 2021, ha conquistato il secondo posto nell'edizione 2022 di Italia's got talent alle spalle del cantante Antonio Vaglica, affermandosi come uno dei concorrenti più promettenti saliti sul palco del popolare programma televiso. "Ma per me è come se avessi vinto, ho vissuto un'avventura straordinaria che mi ha lasciato dentro un mare di emozioni", afferma a LivornoToday Francesco, studente di farmacia all'Università di Pisa che ha fatto della magia la sua passione.

Ciao, Francesco. Partiamo dalle tue emozioni: che esperienza è stata?
"Incredibile, meravigliosa. Per me quello di Italia's got talent è un palcoscenico dal quale deve passare ogni artista emergente. Dopo la vittoria lo scorso giugno al Fism Europa mi sono sentito pronto per salire su quel palco. Alle audizioni mi sono presentato facendo un gioco di carte e posso dire di essere l'unico ad aver ricevuto un dito medio da Mara Maionchi (ride, ndr). Poi sono stato selezionato per la finale tra i Golden Buzzer del pubblico: quella, per me, è stata una soddisfazione enorme".

Come hai vissuto i momenti prima della finale? 
"Ho pensato solamente al numero da proporre per cercare di stupire giudici e pubblico. Fino all'ultimo non sapevo che sarei stato tra i finalisti e quindi non ho avuto neanche modo di pensarci troppo. Mi sono concentrato solamente sulla mia performance, senza pensare alla classifica".

C'è un pizzico di amarezza per aver soltanto sfiorato la vittoria?
"No, nessuna, davvero. Sono felicissimo per Antonio, un artista davvero straordinario. Per me aver condiviso il palco con lui è stata una gioia e ritengo la sua vittoria meritatissima: la sua performance mi ha lasciato i brividi addosso. Per me è stato un successo già essere arrivato in finale ed aver ottenuto l'apprezzamento del pubblico".

Che tipo di rapporto hai avuto con i giudici? Ti hanno detto qualcosa in particolare?
"Guarda, io sono innamorato follemente di Federica Pellegrini, anche se so che a breve si sposerà (ride, ndr). Mara, poi, è di una simpatia unica. Frank Matano l'ho scelto per la finale perché anche lui è un appassionato e conoscitore di magia: stupire lui sarebbe stata una soddisfazione ancora più grande. Su Elio posso dire che le sue acconciature sono ancor più belle dal vivo, mentre Lodovica Comello è una persona fenomenale, che incarna al meglio lo spirito del programma: ha sempre cercato di tranquilizzarmi". 

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Come è nata in te questa passione per la magia?
"Da mio padre. Lui è un prestigiatore per passione, mentre nella vita, dopo aver preso due lauree, fa l'interprete. Mi portava con lui alla Corte dei Miracoli e lì, se così si può dire, sono cresciuto artisticamente. In quella sede ho avuto modo di conoscere prestigiatori di fama nazionale come Silvan, Raul Cremona ed il Mago Forest. Quella del prestigiatore, però, non sarà la mia professione, anche se rimarrà sempre il mio grande hobby. Studio farmacia all'Università di Pisa ed appena terminata l'esperienza di Italia's got talent ho ripreso in mano i libri, che avevo lasciato un po' da parte nelle ultime due settimane. Non nascondo, però, che dopo quest'esperienza mi piacerebbe continuare a fare qualcosa in televisione". 

Hai citato nomi di alcuni prestigiatori celebri a livello nazionale: qualcuno di loro ti è stato di particolare ispirazione?
"Sicuramente Silvan, che ritengo un vero e proprio simbolo della magia italiana. È un vero show man, incarna alla perfezione la figura del prestigiatore. A lui mi sono ispirato non tanto nei giochi, quanto nel modo di presentarmi: lui è sempre elegante, pacato, mai volgare. Ho cercato di riprenderne la classicità 'svecchiando' il tutto: sotto lo smoking, ad esempio, avevo una t-shirt. Dietro i miei giochi, poi, cerco sempre di abbinare dei messaggi, come quello che ho portato in finale: trovare lo straordinario nell'ordinario. In scena cerco di portare tutto il mondo che c'è dietro al semplice gioco, unendo filosofia, letteratura e poesia per fare un vero e proprio spettacolo teatrale".

Adesso nell'immediato futuro ci sono i Mondiali di magia: ti sei posto già un obiettivo?
"Sì, a luglio si terranno i Mondiali a Quebec City, in Canada. Io spero di fare del mio meglio, rappresentando nel miglior modo possibile il nostro Paese. Sicuramente mi presenterò bello carico. In questi giorni in tantissimi colleghi mi hanno sostenuto, come ad esempio Alberto Giorgi ed Andrea Paris: un affetto che spero di poter ricambiare con una buona performance che possa renderli orgogliosi".

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