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Maroccone, sequestrate cinque strutture in legno

L'operazione della guardia costiera ha portato al sequestro preventivo di manufatti adibiti a cabine spogliatoio, servizi igienici, bar, magazzino e docce

Il personale del nucleo operativo della polizia ambientale della guardia costiera di Livorno ha posto sotto sequestro preventivo, tra il Maroccone e il Boccale, cinque strutture in legno adibite a cabine spogliatoio, servizi igienici, bar, magazzino e docce. L'operazione è il frutto degli accertamenti sul territorio svolti dal personale militare dedicato alla tutela ambientale in ambito marino costiero, che in questo caso avrebbero evidenziato la realizzazione di manufatti senza le previste autorizzazioni edilizie, paesaggistiche e demaniali.

Scarico di acque reflue nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano

Altri reati, invece, sono stati contestati in una differente area, quella del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. La guardia costiera, nel più ampio contesto delle attività di polizia rientranti nel "Piano di rilancio strategia ambientale", ha accertato lo scarico di acque reflue industriali senza autorizzazione in aree sottoposte a tutela all'interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Due denunce sono invece scattate per l'occupazione abusiva di aree demaniali marittime con annesso abbandono di rifiuti e opere abusive realizzate in aree sottoposte a vincolo monumentale, nonché la creazione di un'area di ricovero imbarcazioni con lavorazioni inquinanti svolte in totale assenza di autorizzazione e di presidi ambientali. 

Maroccone, acque incontaminate 

Enrico Camici, titolare dello stabilimento Marina del Boccale, ci tiene a sottolineare come la zona compresa tra il Maroccone e il Boccale non sia stata interessata da alcuno sversamento. "L'unica notifica che ci è arrivata - spiega - riguarda un presunto abuso edilizio su area privata, neanche demaniale. L'area è dunque incontaminata, da parte nostra non è stato commesso nessun reato ambientale". 

Articolo aggiornato alle 22.30 dell'8 maggio 2019.
Nella redazione di un primo articolo avevamo erroneamente riferito come anche lo scarico di acque reflue e l'abbandono dei rifiuti fossero stati contestati nella zona compresa tra il Maroccone e il Boccale, anziché nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Di questo ci scusiamo con i diretti interessati e i nostri lettori.

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