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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ristoratori, l'appello di Tni : "Aperto un locale su due, servono interventi urgenti. Il sindaco mantenga gli impegni"

Fabio Sanna e Luca Marcantoni: "Investire risorse a fondo perduto per la nostra categoria, una delle più colpite dalla pandemia"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LivornoToday

Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato da parte dei ristoratori livornesi aderenti a Tni Italia

"Solo un ristorante su due ha riaperto. Il settore è al collasso e non si può attendere oltre. Nel 2021 non abbiamo avuto un centesimo di risarcimento. Aspettiamo risposte dal governo, ma anche dal sindaco di Livorno Luca Salvetti, che nell'ultimo incontro che abbiamo avuto con lui ci ha promesso aiuti che ancora non si sono visti". È quanto dichiarano Fabio Sanna e Luca Marcantoni, rispettivamente direttore provinciale e vicedirettore provinciale di Tni-Italia. "Il bilancio comunale ha un avanzo di 5,3 milioni di euro. Sono risorse spendibili subito, da destinare a fondo perduto alle nostre imprese, rimaste chiuse a tutela della salute pubblica. Il sindaco - proseguono Sanna e Marcantoni - si era preso l'impegno di istituire un fondo per le startup ed un fondo perduto, il 'Restarter', per sostenere la ripartenza delle attività. Ma anche su questo fronte non abbiamo ricevuto risposte. Torniamo perciò a chiedere interventi urgenti a sostegno di una delle categorie più colpite dalla pandemia. Inoltre, dopo diverse sollecitazioni cadute nel vuoto, torniamo a chiedere un incontro con sindaco e assessori competenti".

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"Il Comune di Livorno ha confermato gli aiuti del 2020, come l'eliminazione della parte variabile dalla tariffa dei rifiuti, suolo pubblico gratuito e esenzione dell'imposta sulla pubblicità per le insegne fino a cinque metri. Ma non basta - concludono i due rappresentanti di Tni-Italia -. Si tratta di briciole, tanto più che ancora il mondo Horeca non è tornato a lavorare a regime. Servono risposte concrete e immediate a tutela di un settore che è un patrimonio, anche occupazionale, per il nostro territorio e l'intero Paese".

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