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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Polizia, il nuovo questore si presenta alla città: "Comprensione e umanità, il territorio non si controlla militarizzandolo"

Romano, classe 1967, Roberto Massucci arriva dalla questura di Terni: "Non conoscevo Livorno ma mi sento già a casa. La pandemia ha reso le persone più insofferenti, bisogna entrare in empatia con loro. La sanzione deve essere l'extrema ratio"

Mascherina amaranto non a caso, idee chiare e l'immediata sensazione di sentirsi a casa in una città che non conosceva ma che ha già iniziato a studiare apprezzandone molteplici aspetti. Roberto Massucci, romano classe 1967, laureato in giurisprudenza, sposato con tre figlie e dal 1991 in polizia, si è presentato alla città nel suo primo giorno in servizio da questore di Livorno, lunedì 1 marzo, spiegando da subito i principi che hanno sempre distinto il suo operato, a partire dall'ultima esperienza alla guida della questura di Terni. "Gentilezza, umanità, comprensione - attacca il nuovo questore -, sono convinto che la sanzione amministrativa debba essere l'extrema ratio. I dati legati alla pandemia suscitano allarme ma anche comprensione, soprattutto in questo periodo dobbiamo entrare in empatia con le persone".

Non si può fare sicurezza militarizzando i territori

Dal 2006 al 2015 responsabile operativo della sicurezza della nazionale italiana di calcio ed esperto di ordine pubblico per la manifestazione sportive (molte le pubblicazioni in materia, ndr), Massucci inizia a parlare partendo proprio dal calcio, una sua grande passione. "Il colore amaranto della mascherina non è a caso - dice sorridendo -, sono molto legato al calcio e credo veramente sia importante per una comunità avere successo anche nello sport. Vengo da Terni dove la squadra della città, allenata da un livornese, sta polverizzato tutti i record. Ecco, visto che qui la situazione non è delle migliori, spero di portare fortuna alla società". 

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"Controllare i territori, non militarizzarli. Dobbiamo comprendere le persone"

"Sono felice ed orgoglioso di esser questore in questa splendida città di mare - continua Massucci -. Non la conoscevo, ma ho già iniziato a studiarla, sono un appassionato di storia delle comunità. C'è da dire che il mare incide molto sulla voglia di stare fuori e in questo periodo non è che sia il massimo. Purtroppo il primo obiettivo da perseguire è il controllo delle persone, ma con grande rispetto perché tutti stiamo vivendo un grande disagio e dobbiamo aiutarci l'un l'altro. Non si può fare sicurezza mlitarizzando i territori, ma certo bisogna tenerlo sotto controllo. Il comportamento di ognuno è determinante per l'intera comunità e sono convinto che la sicurezza sia determinata dalla somma dei comportamenti delle persone". 

"Lo Stato deve proporsi con rispetto e gentilezza"

"I primi a doversi comportare bene - spiega il questore - sono proprio i poliziotti. Ho sempre pensato che il profilo del poliziotto ideale sia quello dotato di gentilezza e capacità di entrare in empatia con le persone. Non dimentico l'insegnamento di un collaboratore, ucciso in una sparatoria, che sapeva mantenere rapporti con tutti. 'Dottó, mi ripeteva, quando li abbiamo arrestati sono tutte persone'. Ecco, lo Stato si deve proporre non con autorità, ma con rispetto e gentilezza. Educazione e dialogo sono fondamentali. La polizia è un bene da condividere e considero la comunicazione come una vera operazione di polizia, che serve a valorizzare ed informare. Spesso, vale più una comunicazione di un arresto".

"I giovani sono il futuro, gli anziani la storia. Devono poter convivere con un giusto compromesso"

Già al corrente delle situazioni più critiche della città, Massucci risponde anche sulla gestione di quelle che mettono a confronto generazioni differenti con diverse esigenze. "Con i giovani bisogna evitare gli spot - afferma Massucci - e la via più efficace è l'offerta dei valoriche anche la nostra amministrazione deve mettere a disposizione. Ma tutti devono saper fare un passo indietro, le generazioni vanno messe insieme. Al netto delle diverse esigenze, i giovani rappresentano il futuro, gli anziani la storia. Se si rendono compatibili, si mettono insieme e si riesce ad alleggerire le tolleranze, ecco che si trova giusto compromesso".

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