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Ugopiadi, il 28 e 29 settembre la sedicesima edizione. Pampaloni: "Nessuna competizione, solo spensieratezza"

Torna l'appuntamento con il raduno nazionale in stile olimpico dei cani carlini. I videogames il tema di quest'anno

Tutto pronto per le Ugopiadi, il raduno nazionale in stile olimpico dei cani carlini più longevo d'Italia. La manifestazione, giunta alla sua sedicesima edizione, si terrà a Guasticce il 28 e il 29 settembre nello spazio verde dell'agriturismo Cà Lo Spelli. All'evento, che si svolgerà grazie al patrocinio del Comune di Collesalvetti e che avrà come tema i videogames, sono attesi oltre 170 carlini provenienti da tutta Italia, accompagnati ovviamente dai loro inseparabili padroni.

Il 28 si terrà il Saturday Pug Live, un pre-evento con iniziative quali casting fotografici e lezioni di Pug-Speaking con l'Accademia di Istruzione e Cultura Cinofila Dobredog, mentre il 29 vi saranno le vere e proprie Ugopiadi, con le danze aperte dal Carlino-Pride, durante la quale sfileranno sul red carpet i carlini con i loro padroni. A seguire, dopo l'accensione della fiamma olimpica, prenderanno il via le gare, con in programma i 100 mt carlini (15 metri), i 100 mt carlini a ostacoli (15 metri, con ostacoli di pochissimi centimetri), la staffetta e la maratona, ovvero un giretto dell'agriturismo col padrone.

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Pampaloni: "Nessuna vera competizione, spazio solo al divertimento"

L'iniziativa, alla quale è possibile assistere in maniera del tutto gratuita, è stata così illustrata da Stefano Pampaloni, organizzatore dell'evento e CEO dell'agenzia di comunicazione Zaki: "Lo spirito è quello Olimpico, dove ciò che conta è partecipare e soprattutto divertirsi - ha dichiarato -. Non c'è nessuna vera competizione, nessuna prova di agility e nessuna gara di bellezza: vi è solo il piacere di stare all'aria aperta nella splendida campagna toscana assieme al proprio carlino, in un'atmosfera di allegria e spensieratezza".

"Le Ugopiadi - ha poi proseguito Pampaloni -, sono nate dalla storia del carlino Ugo, che presi nel 2000 insieme alla mia compagna Elisa. Dopo poche ore scoprimmo che aveva la rogna rossa, disturbi comportamentali, inappetenza e, soprattutto, una grave displasia alle anche. Scoprimmo che non proveniva da un allevamento italiano come ci era stato detto, ma da un allevamento lager di un paese dell'est. Oggi Ugo non c'è più - ha concluso -, una brutta malattia lo ha portato via dopo dieci anni di vita, ma, nonostante tutto, è stato un cane felice. Il sito a lui dedicato e le Ugopiadi sono nate per raccontare la sua storia, scambiandosi opinioni con gli amanti di questa razza".

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