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Vernacoliere, nuovo appello di Cardinali: "Rinnovate gli abbonamenti e non cadremo come le foglie"

Il direttore del mensile satirico si rivolge ai propri lettori: "Un anno fa ci avete salvato, sosteneteci ancora"

Era il 2 novembre dello scorso anno quando Mario Cardinali, direttore del Vernacoliere, fece un appello ai suoi lettori: "Servono 5mila abbonamenti in più per sopravvivere". In pochissimo tempo la sua richiesta di aiuto fece praticamente il giro del mondo visto che anche Diamanti, dall'Australia, condivise le parole di Cardinali. Adesso però il direttore del mensile satirico chiede un nuovo "sacrificio" a chi lo segue da anni: "Rinnovate l'abbonamento sottoscritto un anno fa per evitare di farci cadere come le foglie e continuare a scrivere la straordinaria storia di un giornale iniziata nel 1961".

Vernacoliere, Cardinali ai suoi lettori: "Rinnovate gli abbonamenti"

In una lunga lettera convidisa direttamente dalla pagina Facebook del Vernacoliere, Cardinali spiega la situazione attuale: "Nel novembre dell'anno scorso abbiamo fatto un appello per 5mila nuovi abbonamenti che, aggiunti a quelli già in essere e alle vendite in edicole ci avrebbero permesso di sopravvivere ancora. Per un anno siamo sopravvissuti, con un'immediata grande e sorprendente risposta a quell'appello, subito variamente rilanciato da giornali, radio, reti televisive e social come avrei mai immaginato. Ora però quei salvici sacrifici abbonamenti stanno scadendo ed eccoci qui a stare anche noi come d'autunno sugli alberi le foglie. Ma se ci sosterrete ancora, rinnovando il vostro abbonamento, il Vernacoliere non cadrà come quelle foglie". 

"Vogliamo continuare la nostra straordinaria avventura"

"Solo insieme - continua Cardinali - potremo continuare la straordinaria avventura di un giornale iniziata nel 1961 con un 'Livornocronaca' settimanale di controinformazione con poco più di un migliaio di copie e continuata dal 1982 con un mensile satirico arrivato nei primi anni '90 fino a 8mila copie. Senza padroni né padrini, senza sovvenzioni né pubblicità. Continuando a dissacrare in satira e in umorismo i potenti e i prepotenti, gli arroganti e gli imbroglioni, in libertà di pensiero per chi il Vernacoliere lo fa e per chi lo legge". 

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