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Salute

Protezione solare, come scegliere quella giusta per abbronzarsi in sicurezza

I consigli per mantenere la pelle in salute durante i mesi più caldi dell'anno

L'estate, per i livornesi, è sinonimo di mare e abbronzatura. Per esporsi al sole in sicurezza, tuttavia, è necessario utilizzare una protezione solare. Vediamo i consigli del professor Leonardo Celleno, dermatologo e presidente AIDECO (Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia).

In città o in vacanza la protezione solare è d'obbligo

La pelle andrebbe protetta tutto l'anno e non solamente in estate. Per questo motivo sarebbe necessario usare prodotti con un fattore di protezione solare (SPF) tale da proteggere la propria tipologia cutanea (fototipo). Questa protezione è spesso ormai comune anche in molte creme anti-età e fondotinta, ma va considerato che la validità e l'efficacia protettiva è sempre da ricercarsi nella reale capacità di protezione nei confronti del sole: un SPF troppo basso non è mai sufficiente.

"La pelle, infatti, soprattutto delle zone costantemente foto-esposte come quella del viso, delle mani e del décolleté è a rischio tutti i giorni, anche in città, e pertanto va protetta quotidianamente, attraverso l'uso di prodotti cosmetici con un adeguato fattore di protezione solare, contenenti filtri e schermi UV  - spiega Celleno -. Riguardo al viso, seppure l'uso della mascherina, da cui ancora dipendiamo, riduce la superficie del volto esposta ai raggi solari, la zona della fronte e del contorno occhi, molto delicata e sensibile, rimangono esposte e quindi vanno protette. La stessa regola vale anche per la pelle delle mani e del decolleté. Di conseguenza sarebbe opportuno proteggerle quotidianamente utilizzando prodotti specifici per queste zone, con un livello di protezione solare adeguato, in grado (tra l'altro) di ridurre la comparsa di rughe e macchie scure".

"Maggiori accortezze - aggiunge Celleno - devono essere prese quando l'esposizione al sole è prolungata e avviene in determinate condizioni, come in estate, al mare, o anche in montagna, laddove, oltre ad evitare l'esposizione al sole nelle ore più calde e ad utilizzare possibilmente cappelli, occhiali ed indumenti protettivi, si deve scegliere la protezione solare più adeguata alle circostanze. Evitare infatti anche solo arrossamenti e scottature ripetute nel tempo è fondamentale per la riduzione di possibili gravi effetti sulla pelle a lungo termine".

Come scegliere la giusta protezione solare

Scegliere la protezione solare più adatta alle proprie esigenze non è sempre semplice. "Il primo elemento da prendere in considerazione per orientarsi è conoscere il proprio fototipo, che dà una indicazione di come reagisce la pelle durante l'esposizione al sole - spiega Celleno - . Tra varie classificazioni per la definizione di diversi fototipi, la più comunemente utilizzata individua sei fototipi, stabiliti in base alle caratteristiche individuali (come la carnagione più o meno scura, il colore degli occhi e/o dei capelli) ed alla risposta della pelle dopo l'esposizione al sole.

"I soggetti che presentano un fototipo I, II e III - sottolinea - tendono ad arrossarsi e scottarsi più facilmente e pertanto dovranno proteggersi utilizzando prodotti con fattore di protezione solare alto o molto alto. Viceversa, chi è più scuro (fototipo IV, V e VI) e già abbronzato, può scegliere solari con SPF più bassi, anche se è importante proteggersi sempre e più volte nel corso dell'esposizione. La conoscenza del proprio fototipo è però ancora piuttosto scarsa, sarebbe quindi importante farsi aiutare dai professionisti di settore (dermatologo, cosmetologo, farmacista) per colmare questa lacuna e poter di conseguenza selezionare il corretto prodotto di protezione solare". 

"È raccomandabile - aggiunge Celleno - iniziare con l'utilizzo di prodotti solari con protezione alta o molto alta (30/50+). Soltanto successivamente, dopo che si è già abbronzati, ovvero naturalmente più protetti dai danni delle radiazioni solari, è possibile valutare la possibilità di utilizzare un prodotto solare con un fattore di protezione più basso, tenendo sempre bene in mente però che, anche se l'abbronzatura è una risposta difensiva della pelle all'azione dei raggi ultravioletti, è necessario continuare con un comportamento "intelligente".

"Water Resistant" e "Very Water Resistant"

"Il termine corretto per definire i prodotti con protezione solare che hanno la capacità di resistere di più al contatto con l'acqua, non è "waterproof" ma "water resistant" oppure "very water resistant. Questo per evitare fraintendimenti circa la loro capacità, sempre parziale, di proteggere la pelle dal sole – spiega Leonardo Celleno - Anche in tal caso, per garantire una protezione solare efficace, sono richieste più applicazioni di prodotto nel corso della giornata. I termini utilizzati stanno a significare che il prodotto solare, secondo quanto testato in laboratorio e seguendo protocolli standard e riconosciuti a livello internazionale, consente con discreta efficacia di effettuare rispettivamente 2 bagni di 20 minuti se "water resistant" oppure 4 bagni da 20 minuti ciascuno se "very water resistant".

Bambini e sole

 "La pelle del bambino è ancora immatura e meno protetta - afferma il presidente AIDECO - . Di conseguenza il sole può danneggiare le sue delicate strutture cutanee ancora più facilmente che nell'adulto e le cellule possono subire dei danni che si accumuleranno nel tempo per poi diventare un problema ancora più grande.  Anche il numero di nei, tende ad aumentare se si prende troppo sole nell'infanzia. Prima dei 2 anni è opportuno evitare di esporre i bambini alla luce diretta del sole e proteggerli con indumenti adatti. Dopo i 2 anni, in maniera graduale, nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio, è possibile esporli al sole, applicando però sempre la crema con un alto fattore di protezione solare. Soprattutto nei bambini, è importante riapplicare il prodotto più volte durante l'esposizione, almeno ogni due ore"

"La delicata pelle del bambino non va protetta dal sole utilizzando i solari per adulti - spiega Celleno -. Bisogna scegliere prodotti a lui più adatti, prediligendo sempre un elevato fattore di protezione solare. Inoltre, il prodotto deve essere facile da applicare per non infastidire troppo il bimbo durante la fase di utilizzo" raccomanda il dermatologo. 

"Quando poi il bambino dovesse "scottarsi", bisogna evitare ovviamente di esporlo nuovamente al sole nei giorni successivi - continua il presidente AIDECO -. Per aiutare a ridurre l'eritema, applicare più volte durante il giorno creme lenitive doposole adatte alla sua pelle. Se la "scottatura" fosse importante, è necessario rivolgersi al dermatologo, il quale potrà decidere di ricorrere all'applicazione di una crema antinfiammatoria (cortisone) e/o antibiotica. A maggior ragione, qualora comparisse un'alterazione della temperatura corporea (febbre) è sempre consigliabile di rivolgersi al medico/pediatra".

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