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Cronaca

Aamps, lavoratori in stato di agitazione e giornata di sciopero. I sindacati: "Il tempo dell'attesa è finito"

Sul piatto è ancora il futuro occupazionale e le dinamiche legate alla questione dell'inceneritore

Nuovo stato di agitazione a partire da lunedì prossimo, 9 gennaio, da parte dei lavoratori Aamps, e una giornata di sciopero proclamata per il giorno 23. Risale la tensione per quanto riguarda la questione occupazionale, visto che le organizzazioni sindacali Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel hanno fatto sapere tramite una nota che "per quanto ci riguarda il tempo è finito", aggiungendo che "la pazienza ha un limite e le organizzazioni sindacali devono essere consultate quando si decide sul futuro dei lavoratori".

Per i sindacati infatti "il comportamento dell'amministratore unico Rossi non è rispettoso dei rapporti sindacali", con riferimento ad alcune affermazioni rilasciate a mezzo stampa nei giorni scorsi. In particolare sottolineando come si apprenda che "il bilancio di Aamps del 2023 si regge solo se l’impianto, invece di chiudere a ottobre, chiude a dicembre. Non solo - aggiungono -, apprendiamo che la soluzione dell'Amministratore unico per ripianare il budget è, ancora una volta, agire sulle tasche dei lavoratori".

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I sindacati insorgono: "Sul piatto ci sono di nuovo i lavoratori, che vedranno mangiato il proprio salario"

"Uno scenario inaccettabile" sottolineano i sindacati, che ci tengono a puntualizzare alcuni aspetti. "Un amministratore di un'azienda deve perseguire il bene della stessa e non interessi ideologici - dicono i sindacati - e deve sapere che se non si rinnova l'autorizzazione l'impianto deve spengere l'interruttore a novembre 2023. I sindacati è da quasi un anno che chiedono i dati in prospettiva perché coscienti della realtà aziendale e quando ormai siamo quasi al punto di non ritorno si scopre che i lavoratori avevano ragione in relazione al 2023, figuriamoci negli anni a venire".

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A questo si aggiungono altre considerazioni: "Il destino dei 40 lavoratori del termovalorizzatore – per quanto riguarda il mantenimento salariale - non è ancora chiaro e l'internalizzazione di Avr non è solo necessaria ma doverosa sia perchè lo spazzamento è un servizio che fa parte della raccolta dei rifiuti sia per dare dignità a lavoratori che devono sempre fare i conti con stipendi non pagati o accessori non pagati". Tutte dinamiche secondo cui per i sindacati "sul piatto ci sono di nuovo i lavoratori, le persone più deboli, che vedranno il proprio salario mangiato sia dall'inflazione e dalle politiche nazionali che da chi non ha saputo governare un'azienda solida, che con il sacrificio dei lavoratori e la propria dotazione impiantistica è riuscita a venire fuori da un concordato ignobile".

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