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Cronaca

Adozioni cani, l'Associazione Animalista Livornese replica ad Alca: "Attacchi sterili, Livorno un esempio"

L'Associazione liberi cittadini animalisti aveva accusato i canili convenzionati con il Comune di ostacolare le adozioni degli animali più anziani

Attacchi sterili da parte di quelle che vengono definite "sedicenti associazioni animaliste". Questa la secca risposta dell'Associazione Animalista Livornese (che gestisce ormai da 40 anni il canile del Corbolone) alle accuse formulate da Alca (Associazione liberi cittadini animalisti), secondo la quale le strutture convenzionate con il Comune ostacolerebbero le adozioni dei cani più anziani. "Facile criticare dalla poltrona di casa l'operato di persone che si recano tutti i giorni ad accudire gli animali in ogni condizione e con mille difficoltà", scrive l'Associazione Animalista Livornese in una lunga lettera a firma di Gianfranco Meniconi.

Associazione Animalista Livornese: "Livorno un esempio nelle politiche animali"

"Ciclicamente, ormai da molti anni, assistiamo ad attacchi ai danni dei canili gestiti da volontari che operano sul territorio livornese e del Comune da parte di sedicenti associazioni animaliste - si legge nella lettera -. L'operato del Comune di Livorno, relativamente alle politiche animali, e più precisamente riguardo alla questione del randagismo, è stato nel corso degli ultimi 40 anni esemplare nonostante l'avvicendarsi delle varie amministrazioni. Di fatto Livorno è stata la prima città ad abolire la barbara pratica della soppressione dei cani in camere a gas. Nel corso degli anni poi, nell'impossibilità di costruire in tempi brevi un canile socio sanitario, il Comune si è appoggiato ad associazioni gestite per lo più da volontari, contribuendo al mantenimento dei cani ospitati. I siti che ospitano gli animali sono stati costantemente ed efficacemente controllati".

"Questa collaborazione - prosegue la lettera - ha portato di fatto all'eliminazione del randagismo nella nostra città. In effetti ormai non è più quasi possibile incontrare un randagio per strada e si verifica semmai il fenomeno opposto, cioè l'adozione di cani che provengono da altri comuni e regioni meno virtuosi. Questo risultato è stato ottenuto grazie ad un programma di sterilizzazioni mirate, applicazione di tatuaggi/microchip e procedure di affidamento degli animali controllate. Tutto in perfetta sinergia tra associazioni ed Amministrazione Comunale. Per ottenere questi risultati, ovviamente, non si può affidare un cane ad una persona che non ha i requisiti per poterlo mantenere nelle condizioni migliori. Va da sé che le adozioni 'frettolose' e non controllate portano a successivi abbandoni e possono alimentare il traffico di animali per scopi illeciti".

"Facile criticare, il Corbolone in questi anni ha dato in adozione centinaia di cani"

"Tornando all'articolo in oggetto - si legge ancora -, uno dei casi specifici menzionati dalla Sig.ra Giusti è accaduto presso il canile del Corbolone. In effetti è stato detto per errore e per un caso di omonimia tra animali, che il cane richiesto da una signora era deceduto. È stato poi tutto chiarito e la persona una volta visto il cane ha deciso di non adottarlo in relazione alle sue dimensioni. Purtroppo come spesso accade è facile criticare, dalla poltrona di casa, l'operato di persone che si recano tutti i giorni ad accudire gli animali in ogni condizione e con mille difficoltà. Tengo a precisare che il canile del Corbolone dopo 40 anni di servizio alla città ospita ormai meno di 10 animali con età intorno ai 12-14 anni che si trovano nella struttura da tempo immemore. Nel corso degli anni sono transitati centinaia di cani che sono stati regolarmente affidati. Naturalmente, dal momento che adesso esiste un nuovo canile Comunale, non vengono accettati nuovi animali".

"È ovvio - continua - che persone seriamente intenzionate ad adottare un cane difficilmente sono disponibili a prenderne uno di 14 anni. Tuttavia, sarebbe assolutamente eticamente non accettabile migrare i rimanenti ospiti del canile in un altro sito, ma questo lo può capire solo chi ha veramente a cuore il destino di uomini ed animali. Andate a dire a Pedro, che è il 'capo' del canile, che deve andare altrove in una gabbia. Questo cane, dotato di un'intelligenza superiore, non è mai stato adottabile nel senso che nel corso degli anni tutti i tentativi di trovargli un padrone sono finiti con Pedro che ritornava volontariamente al canile. Gli ultimi ospiti, data l'età, tra un paio di anni non ci saranno più ma resteranno le loro storie. Nel frattempo - conclude la lettera - il nuovo Canile Municipale avrà modo di popolarsi e di fornire i suoi servizi alla città".

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