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Cronaca

Assistenza ai disabili, Cgil: "Anffas licenzia due lavoratori che non hanno accettato ricatti sullo stipendio"

Il duro attacco del sindacato all'associazione: "Se non volevano perdere il posto dovevano dire sì a una proposta inaccettabile che precedeva il taglio di 200 euro da uno stipendio di 650"

"Anffas ha licenziato due educatori che non hanno accettato il ricatto che li era stato proposto. Questo provvedimento è illegittimo, ritorsivo e profondamente ingiusto, soprattutto se a disporli è un'associazione che si occupa di sostegno a persone disabili e fragili". La Cgil, tramite Emiliano Sartorio della segreteria provinciale Fp-Cgil, denuncia nuovamente il comportamento dell'ente nei confronti di alcuni suoi dipendenti.

Secondo quanto riportato dal sindacato infatti "per salvare il proprio posto di lavoro i 2 educatori avrebbero dovuto accettare il demansionamento ad operatore socio-assistenziale (Osa) che avrebbe significato un taglio mensile allo stipendio di circa 200 euro (su uno stipendio di circa 650 euro). I lavoratori hanno rifiutato l'inaccettabile proposta dell'associazione e così lo scorso 10 gennaio hanno ricevuto le lettere di licenziamento. I 2 educatori hanno lavorato per Anffas oltre venti anni, sempre in modo serio e professionale". 

Anffas, la denuncia della Cgil: "Educatori costretti ad accettare ricatti per poter lavorare"

La Cgil scende ancora più nel dettaglio riguarda la situazione dei due educatori: "Se avessero accettato la proposta, adesso starebbero già lavorando come Osa, anche se in realtà non ne avrebbero avuto titolo visto che non hanno mai conseguito la qualifica professionale. Chiediamo pertanto all'Asl come sia possibile che un'associazione che abbia chiesto l'accreditamento per passare da struttura socio-educativa a struttura sanitaria abbia potuto proporre di far lavorare come Osa due persone sprovviste della qualificazione professionale in questione". 

Altri due dipendenti invece avrebbero accettato le condizioni imposte da Anffas: "Uno è stato confermato con la mansione di educatore ma è stato costretto ad accettare un livello contrattuale peggiorativo mentre un altro,che aveva già in tasca la qualifica Osa, ha accettato il passaggio alla mansione di operatore socio-assistenziale e dunque il taglio di due livelli di inquadramento". 

Il sindacato chiede anche l'intervento del Comune: "Le richieste di Anffas in tema di taglio al costo del lavoro sono inaccettabili, soprattutto per una realtà che lavora da anni per il Comune di Livorno. Visto che l'associazione opera all'interno del parco della rsa Villa Serena in una sede concessa in affitto a condizioni agevolate dal Comune, chiediamo pertanto all'amministrazione comunale di aprire una riflessione sulla questione. Al Comune chiediamo inoltre se non sia il caso di rivedere i termini della collaborazione con Anffas, anche alla luce dei sensibili risparmi ottenuti dall'associazione in termini di costo del lavoro". 

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