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Cronaca

Crisi e debiti, l'appello delle Misericordie livornesi: "Senza un intervento rischiamo la chiusura"

Il coordinamento delle associazioni del territorio ha inviato una nota alle istituzioni suggerendo diciotto punti sui quali agire per scongiurare un peggioramento delle condizioni del settore del soccorso sanitario

Dalla revisione delle tariffe all'informatizzazione delle procedure. Passando per la ridefinizione delle competenze e l'accesso facilitato al credito. Sono solo alcuni dei punti suggeriti dal coordinatore delle Misericordie della provincia di Livorno, Emanuele Giovani, in merito al futuro delle associazioni in considerazione dell'attuale crisi economica. Circostanze che hanno accentuato "l'indebitamento di molte organizzazioni e il costante aumento del disinteresse partecipativo". In una nota, infatti, inviata tra gli altri anche alla Regione, ai sindaci del territorio e alla Provincia, viene evidenziata la difficile situazione delle associazioni, sia nel territorio di Livorno che, come del resto, nelle altre province. Un grido d'allarme che chiama in causa un "impegno di tutti per non disperdere questo patrimonio organizzativo e culturale che ha fatto della Toscana punto di riferimento per la storia del soccorso".

"Una grave situazione - ha sottolineato il coordinatore - che sta interessando il settore del soccorso sanitario e che rischia di cancellare una presenza sul territorio di impegno e partecipazione anche secolare. In questi ultimi anni l'attenzione al settore ha interessato solo la parte che si rivolge alla categorie professionali lasciando ai margini le associazioni verso le quali si regge tutto il
servizio di soccorso pre-ospedaliero. Ed è affermato che le associazioni di volontariato in Toscana non rappresentano solo una
risposta operativa per il settore di soccorso ma sono presidi di utilità sociale nelle comunità dove si trovano storicamente radicate e garantiscono, oltre ai tanti servizi sanitari sociali e di protezione civile, un riferimento di partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza per soddisfare beni e bisogni comuni".

Le Misericordie: "Non è più possibile sottacere a questa condizione che sta portando all'indebitamento, ecco i punti sui quali intervenire"

Per le associazioni del territorio dunque "non è più possibile - spiegano - sottacere a questa condizione che sta portando inesorabilmente all'indebitamento di molte organizzazioni sia per la conseguente crisi economica globale ma anche per un costante aumento del disinteresse partecipativo (anche economico) della comunità che si evidenzia negli ambiti maggiormente urbanizzati". Hanno spiegato che l'ultima riforma di legge approvata, seppure con l'obiettivo di un adeguamento del servizio agli standard di qualità richiesti, dalla società scientifica e dalla percezione della comunità, "influisce pesantemente e negativamente sull'organizzazione e risposta delle associazioni".

"Chiediamo con forza - hanno sottolineato - che l'argomento divenga tema prioritario di discussione fra coloro che hanno la responsabilità della conduzione politica e organizzativa delle nostre comunità sopratutto nel sistema socio-sanitario. Senza il sollecito intervento, anche con atti cogenti, rischiamo la chiusura e per questo, ci troviamo costretti anche a sollecitare le comunità di riferimento per renderli partecipi di tale rischio e rivolgendo loro un appello di partecipazione e vicinanza alle loro associazioni". Sono diciotto i punti sui quali intervenire secondo il coordinatore delle Misericordie: tra questi la riorganizzazione del servizio sanitario di emergenza regionale, l'organizzazione di un'azienda speciale per snellire la gestione nell'ambito delle Asl, la revisione delle tariffe, l'informatizzazione, la revisione organizzativa della centrale del 118, la ridefinizione delle competenze. Ma anche campagne per le donazioni, sostegno agli ambulatori, accesso al credito e bandi pubblici dedicati e specifici. 

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