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Cronaca

Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina: 7 arresti

In manette 4 livornesi e 3 napoletani: avrebbero falsificato contratti di lavoro e organizzato matrimoni fittizi per far ottenere il permesso di soggiorno a chi non ne aveva diritto

Sette cittadini residenti a Livorno, di cui 3 di origine napoletana, sono stati arrestati, nella mattina del 31 maggio, dalla polizia con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Tre di loro sono finiti in carcere mentre i restanti sono agli arresti domiciliari. Le indagini, iniziate a ottobre del 2018 e coordinate dalla procura della Repubblica di Livorno, hanno permesso di scoprire un vero e proprio sistema collaudato attraverso il quale venivano concessi permessi di soggiorno a stranieri che non ne avevano il diritto. 

L'inizio dell'indagine

Tutto è partito a ottobre quando un funzionario dell'Inps di Livorno si è accorto di alcune anomalie riguardanti alcuni contratti, inviati per via telematica, che erano palesemente sbagliati e che riportavano sempre lo stesso datore di lavoro. Il soggetto in questione è risultato essere disoccupato e i suoi lavoratori erano tutti extracomunitari che non risiedevano a Livorno. Grazie all'acquisizione del materiale e alla collaborazione con le varie questure del territorio è stato possibile scoprire come l'organizzazione agiva. 

I falsi contratti di lavoro e i matrimoni fittizi 

Come spiegato dal dirigente della squadra mobile di Livorno Valentina Crispi, i malviventi, tramite passaparola, riuscivano a far firmare contratti falsi a extracomunitari tramite dei datori di lavoro che fungevano da prestanome. Agli stranieri veniva poi anche redatto un Cud che dimostrava il loro impiego come badanti o colf, necessario per farli ottenere il permesso di soggiorno. In un caso invece è stato organizzato un matrimonio tra un livornese e una cittadina della Repubblica Dominicana, che, successivamente, è stato fatto annullare. 

Il costo dei contratti e dei matrimoni

Tutto questo, come accertato dagli inquirenti, aveva un costo: 5mila euro per organizzare un matrimonio, 500 euro per ottenere il permesso di soggiorno, 50 euro per la busta paga e circa 250 euro al mese per i contributi che gli stranieri dovevano pagarsi da soli. 

La fine delle indagini

I 15 stranieri, di varia nazionalità, che hanno usufruito di permessi di soggiorno falsi sono stati denunciati per aver di indotto in errore, mediante la produzione di documentazione fittizia (contratti di lavoro, buste paga, Cud), i pubblici uffici. Sette invece gli arrestati di cui tre in carcere (due livornesi di 63 e 49 anni e un napoletano di 77 anni) e quattro agli arresti domiciliari (due livornesi di 37 e 51 anni e due napoletani di 65 e 58 anni). Sono ancora in atto approfondimenti delle attività investigative volte a verificare ulteriormente la posizione di cittadini stranieri che hanno utilizzato contratti di lavoro inesistenti, sia pur regolarmente denunciati, per ottenere un titolo di soggiorno. 

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