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Cronaca

'Ndrangheta, 23 arresti tra Toscana e Calabria: l'indagine partita da 180 kg di cocaina trovati sul lungomare di Livorno

Colpo al clan Gallace di Guardavalle (Catanzaro). Sequestrati beni per oltre 20 milioni di euro

Ventitre persone (3 in Toscana e 20 in Calabria) sono state arrestate nelle prime ore della mattina di oggi, giovedì 15 aprile, con l'accusa di inquinamento ambientale, narcotraffico internazionale, estorsione e illecita concorrenza aggravata dal metodo mafioso. Le indagini, eseguite dal Ros, unitamente al comando provinciale dei carabinieri di Livorno, con il supporto dei comandi di Toscana, Liguria, Lombardia, Lazio, Sardegna, del quarto nucleo di Pisa e del nucleo cinofili di Firenze, iniziarono nel 2017 quando nei pressi della Terrazza Mascagni e successivamente a largo di Livorno vennero trovati degli zainetti contenenti in tutto 180 chilogrammi di cocaina. 

A quattro anni di distanza dal quel ritrovamento, i militari dell'Arma hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare in varie zone della Toscana, in relazione ad altrettante indagini collegate tra loro e che hanno portato alla luce un sistema criminale atto a favorire il clan Gallace di Guardavalle (Catanzaro).  Questa operazione, spiegano i carabinieri, è stata svolta in relazione a un'altra effettuata dalla Direzione distrettuale antimafia siciliana che ha portato all'arresto di altre 20 persone e al sequestro preventivo di circa 20 milioni di euro. 

Gli arresti in Toscana

La complessa indagine è stata strutturata su due filoni: il primo relativo all'ingente approvvigionamento di cocaina da parte della Cosca calabrese e la successiva distribuzione in Toscana (segmento Geppo). Il secondo riguarda l'infiltrazione in Toscana della Cosca Gallace nel settore del conferimento inerti attraverso il controllo diretto su una storica azienda mugellana, la quale ha condizionato la concorrenza locale aggiudicandosi importanti commesse pubbliche a discapito di altre aziende di settore (segmento Calatruria). 

Secondo quanto riportato dai carabinieri, i vertici della "Cantini Marino srl" di Vicchio (Firenze) "direttamente collegati a soggetti organici al Clan Gallace, hanno scientemente sfruttato la forza della consorteria mafiosa per imporsi sul mercato del movimento terra/fornitura inerti a discapito di aziende concorrenti, 'infiltrandosi' di fatto in importanti commesse pubbliche in Toscana". 

"Tra gli episodi contestati - continua la nota dei militari dell'Arma - svetta l'estorsione a carico di un impresario calabrese con il concorso dell'imprenditore crotonese Francesco Lerose, arrestato per reati in materia di smaltimento illecito di rifiuti ed altro, aggravati dall'agevolazione mafiosa (Operazione Keu).

Per quanto riguarda il narcotraffico internazionale, le indagini hanno portato al sequestro totale di 191 kg di cocaina (maggio 2017 – agosto 2019) nel cui contesto è maturata la localizzazione e l'arresto del latitante Francesco Riitano (agosto 2019) individuato sotto falso nome. Il latitante, stando a quanto riportato dagli inquirenti, è stato individuato grazie al suo solido legame con Domenico Vitale, il quale lo avrebbe incontrato periodicamente in località segrete come emerso nell'inchiesta. 

La droga sequestrata (foto Ansa)-2

Gli arresti in Calabria

L'operazione denominata "Molo 13" (foto Ansa)  della guardia di finanza di Catanzaro, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia diretta dal procuratore Nicola Gratteri, ha portato all'arresto di 20 persone indagati per traffico di stupefacenti e associazione a delinquere. L'attività interviene in concomitanza con una analoga operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze che interessa i referenti del sodalizio operanti in Toscana. L'indagine ha evidenziato un grave quadro indiziario a carico di esponenti di spicco della cosca di 'ndrangheta radicata sul territorio di Guardavalle (Catanzaro), e riconducibile alla famiglia Gallace, che avevano messo in atto una ramificata organizzazione criminale transazionale capace di pianificare ingenti importazioni di cocaina dal Sud America - Colombia e Brasile. 

Tra gli episodi di commercio e importazione di sostanze stupefacenti, l'importazione di una fornitura del peso di oltre 150 chilogrammi di cocaina sequestrata nel maggio 2017 nel porto di Livorno e per la quale le chat scambiate tra i soggetti coinvolti consentivano di rilevare che era stato commissionato l'acquisto di circa 200 kg di droga dalla Colombia, trasportato all'interno di un container a bordo di una motonave partita dal porto di Cartaghena (Colombia), il cui recupero, programmato inizialmente a Barcellona (Spagna), è stato tentato, senza esito, prorio a Livorno. 

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