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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Furti nei negozi, in chiesa e all'ospedale: 50 reati in 4 mesi, bottino da 10mila euro. Arrestata 36enne livornese | Video

I carabinieri hanno condotto la donna alle Sughere, gli episodi si sono verificati da settembre a gennaio

Cinquanta reati nel giro di 4 mesi, da settembre a gennaio. Tra furti, ricettazione e utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti. Una donna livornese di 36 anni è stata arrestata dai carabinieri e condotta in carcere alle Sughere, a seguito di indagini che la ritengono responsabile di una serie di episodi che le avrebbero fruttato quasi 10mila euro utilizzati secondo gli inquirenti 'per siti di gioco, lotterie e sigarette in grande quantità'. Alcuni dei colpi sarebbero stati messi a segno insieme al compagno, già in carcere.

Una raffica di episodi sui quali hanno indagato carabinieri ma anche squadra mobile, municipale e guardia di finanza. Nello specifico 19 furti, 6 ricettazioni, 9 indebiti utilizzi di strumenti di pagamento nonché 2 reati per porto di armi e oggetti e 2 di possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Secondo il giudice la donna sarebbe "avvezza a commettere delitti contro il patrimonio", "del tutto fuori controllo", che manifesta "spregiudicatezza ed assoluta mancanza di remore".

Si fingeva cliente di bar e negozi, in un parcheggio ha infranto il vetro di un'auto e rubato all'interno. In ospedale ha rubato il portafogli di una terapista

Secondo i carabinieri avrebbe adottato tre condotte: o si fingeva cliente di negozi e ristoranti, riuscendo a distrarre la vittima di turno per rubare borse o portafogli, oppure non vista accedeva a luoghi di lavoro. Qui, all'interno, forzava armadietti o quant'altro. In un parcheggio, atteso l'orario di chiusura, avrebbe infranto il vetro di un'auto e rubato all'interno. In alcuni ristoranti le è bastato fare un'ordinazione o far finta di prenotare un tavolo per distrarre la vittima di turno ed appropriarsi del fondo cassa. 

In un caso, approfittando della fase di allestimento per l'apertura di un ristorante del centro, si sarebbe appropriata di una borsa poggiata su uno sgabello nei pressi dell'ingresso contenente carte di pagamento e chiavi di casa. Poco dopo si sarebbe introdotta all'interno dell'abitazione della vittima dove si sarebbe impossessata di un foglio sul quale erano riportati i codici pin delle carte. Sempre nello stesso giorno poi avrebbe effettuato 2 prelievi per un importo complessivo di 600 euro e ricariche e spese varie per un importo di ulteriori 600 euro. In altre occasioni, si è introdotta furtivamente all'interno dei locali in uso al personale di un supermercato cittadino, non fermandosi di fronte ad armadietti chiusi e serrature che ha forzato, anche servendosi di chiavi alterate. Avrebbe colpito anche in parrocchia, a San Jacopo in Acquaviva, sottraendo più di mille euro da una rivendita di beneficenza, e nel reparto di neuropsichiatria infantile dell'ospedale, dove entrando senza motivo ha rubato il portafogli di una terapista. 

La donna è accusata anche di aver indebitamente utilizzato le carte di pagamento delle sue vittime adottando in particolare 2 accortezze quando non possedeva i codici pin: effettuare più transazioni sotto soglia in modalità contactless ed effettuarle nel più breve tempo possibile per evitare che i derubati potessero accorgersi del furto patito e bloccare le carte. Quando è stata rintracciata aveva anche 0,1 grammi di cocaina per uso personale. In altre occasioni i carabinieri l'hanno anche sorpresa in due occasioni con un martelletto frangivetro, strumento verosimilmente utilizzato per commettere i furti ai danni di auto. 

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