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Venerdì, 29 Settembre 2023
Cronaca

Nidi gratis a Livorno, presentate 1.029 domande: ogni famiglia risparmierà in media 2.200 euro

Dal prossimo mese di settembre in tutta la regione quasi 15mila bambini e bambine frequenteranno i servizi a costo zero

Sono 1.029 le domande presentate a Livorno e provincia per quanto riguarda la misura 'nidi gratis', intervento che consentirà in tutta la Toscana dal prossimo mese di settembre a circa 15mila bambini e bambine di frequentare i servizi educativi completamente gratis. Si tratta di un impegno assunto dal presidente della Regione, Eugenio Giani, e dal Pd, per un investimento complessivo di 32 milioni di euro. Ciò equivale ad un risparmio medio per ogni famiglia di circa 2.200 euro per figlio e spetterà a tutti i nuclei che hanno un reditto Isee inferiore a 35mila euro. La misura dovrebbe interessare circa il 70/75% degli iscritti totali e rientra nella programmazione del Fondo Sociale Europeo fino al 2027 per un totale di 233 milioni investiti. Se nel territorio di Livorno sono state presentate 1.029 domande in provincia di Arezzo ne sono state registrate 1365, a Firenze 4585, a Grosseto 544, a Lucca 1038, a Massa Carrara 224, a Pisa 1837, a Pistoia 1172, a Prato 1412 e a Siena 1187.

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"Abbiamo articolato bene il provvedimento affinchè l'Unione Europea accettasse l'utilizzo del Fondo sociale per il nostro progetto dei nidi gratis. E' coerente all'impostazione che il Pd sta sostenendo a tutti i livelli e a mio giudizio può essere qualcosa che potrebbe trovare riferimento in tutte le Regioni. Riteniamo che vi sia un aspetto di servizio per la famiglia, ma anche un aspetto pedagogico", ha detto Giani nel corso di una conferenza stampa nella sede del Pd regionale. "Con la misura Nidi Gratis - ha sottolineato l'assessora regionale Alessandra Nardini - vogliamo garantire che il nido sia un diritto per tutte le bambine e per tutti i bambini toscani, e non solo per quelli che nascono in una famiglia che può permetterselo. Prima di tutto voglio sottolineare la valenza educativa e pedagogica di questa scelta: investire sui nidi significa combattere e prevenire dispersione e abbandono scolastico, sostenere il successo formativo, contrastare povertà e disuguaglianze educative".

"In secondo luogo - ha proseguito -, gli investimenti sui nidi favoriscono la conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro delle giovani famiglie. In una società purtroppo ancora patriarcale come la nostra, dove il tempo di cura non è equamente distribuito all'interno della coppia, gli investimenti sui servizi per l'infanzia impediscono che una donna si trovi a scegliere tra diventare madre, se lo desidera, e tornare a lavoro, che una donna sia costretta a rinunciare alla propria carriera lavorativa: rappresentano quindi anche uno strumento a sostegno dell'occupazione femminile".

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