Associazione sportiva operava come ristorante: nascosti guadagni per un milione di euro

Un'associazione sportiva dilettantistica è stata scoperta dalla finanza a operare come un vero e proprio ristorante omettendo guadagni, in due anni di attività, per oltre un milione di euro a cui si aggiungono le relative violazioni di Iva dovuta per ulteriori 100mila euro. Le indagini delle fiamme gialle sono durate oltre 3 mesi, anche osservando accertamenti dei flussi finanziari, analisi della documentazione extracontabile rinvenuta e individuazione dei lavoratori e dei "clienti". In particolare, tra questi ultimi è emersa la consistente e ripetuta assenza di alcun titolo "associativo". È stato anche ricostruito come l'Asd fosse una vera e propria attività commerciale di somministrazione di alimenti e bevande, in regime di assoluta sleale concorrenza nei confronti degli operanti economici in regola e dichiarati al Fisco, che lavorano nel medesimo ambito imprenditoriale.

Durante gli accertamenti, è emerso che all'interno dell'associazione erano presenti anche tre lavoratori in nero i quali sarebbero stati pagati in contanti, non utilizzando i previsti metodi di pagamento tracciabili. Per queste violazioni sono state elevate sanzioni per 30mila euro. "Dal complesso degli accertamenti svolti - scrive la Finanza - è emerso come la 'finta Asd' non abbia rispettato i requisiti previsti, perdendo la qualificazione di ente associativo e inquadrandosi piuttosto quale vera e proprio società/impresa, con tutti gli obblighi contabili conseguenti. In sostanza è stato fatto un uso distorto dello strumento associazionistico al solo fine di eludere il fisco e fare concorrenza sleale alle analoghe attività imprenditoriali che rispettano le norme".