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Cronaca Garibaldi / Via Galileo Galilei

Liceo Cecioni, riscaldamento ko: gli studenti protestano lasciando le aule. La dirigente: "Problema risolto, ma strutture vecchie"

Mattinata complicata nei locali dell'istituto di via Galilei dove le temperature troppo basse hanno portato gli alunni a protestare in forma pacifica e ad avere un colloquio con la presidenza

Non bastavano le temperature gelide di questi giorni, con il termometro che soprattutto alle prime ore del mattino è pronto a sfiorare pericolosamente gli zero gradi. Per gli studenti e le studentesse del liceo Cecioni, ieri mercoledì 8 febbraio, il freddo si è fatto sgradito ospite anche nelle aule dell'istituto di via Galilei. Troppo da sopportare, quando si deve star fermi tutta la mattina al banco, concentrarsi e fare lezione. Così, in maniera ordinata e pacifica, senza sussulti né tensioni, i ragazzi hanno lasciato le loro aule per raggiungere i corridoi e le scale, e parlare così con la dirigente scolastica, Manuela Mariani.  

Un problema che si è protratto per circa due ore, risolto dopo una segnalazione alla ditta incaricata della manutenzione e al termine del colloquio con la preside: "Ho sempre avuto un confronto molto attivo con gli studenti - ha evidenziato Manuela Mariani -. Attraverso il dialogo, in una società civile, si cresce. Certo è che il problema c'è, le strutture sono vecchie e il servizio va garantito". Il problema infatti era relativo al malfunzionamento della pompa dell'impianto di riscaldamento. 

I rappresentanti degli studenti: "Temperature troppo basse, è stato deciso all'unanimità di abbandonare le aule"

A segnalare quanto accaduto sono prima di tutto gli studenti, che tramite il collettivo studentesco Scuola di Carta hanno fatto chiarezza specificando che non si è trattato "né di un tentativo di occupazione, né di autogestione". Ma "non è stato inutile e non ci fermeremo qua". "Oggi - hanno raccontato - al liceo Cecioni in seguito a diverse segnalazioni di basse temperature all'interno delle aule è stato deciso all'unanimità da parte di questi ultimi di protestare pacificamente, uscendo dalle aule e rifiutando la lezione. Purtroppo - hanno aggiunto - per il disordine generale in parte organizzativo e in parte individuale è venuta a mancare la necessaria comunicazione per capire cosa stesse succedendo, per questo ci teniamo a condividere quanto accaduto".

La mobilitazione, come spiegano gli studenti stessi, è terminata dopo l'incontro con la dirigente. "Quest'ultima - evidenziano - dopo una lunga discussione ha mostrato una chiara preoccupazione vista la decisiva scossa degli studenti e ha mostrato la volontà di occuparsi il prima possibile della questione termosifoni quindi è probabile che nei prossimi giorni si vedano già dei cambiamenti". Il collettivo ha poi sottolineato che "la mobilitazione ha dimostrato quanta sia la forza di noi studenti se ci uniamo e agiamo insieme, ma anche di quanto sia rischioso sfociare nel caos".  

La dirigente Manuela Mariani: "Le strutture sono vecchie e il problema è serio. I ragazzi però hanno capito che non è stata una negligenza della scuola"

Il colloquio tra studenti e dirigente ha portato la situazione a tranquillizzarsi nel giro di alcuni minuti. "Non gestiamo direttamente l'impianto di riscaldamento - ha evidenziato la dirigente scolastica Manuela Mariani -, e contestualmente alla segnalazione di un problema che non è solo scolastico ma cittadino abbiamo inviato la segnalazione alla ditta che tramite la Provincia si occupa della manutenzione. Hanno verificato che c'era un problema alla pompa e nel giro di un paio d'ore è stato risolto. Le temperature in questi giorni sono molto basse, il malfunzionamento è stato risolto e ora speriamo che non si verifichi più".

I termosifoni infatti avevano una temperatura molto bassa, non adeguata a riscaldare gli ambienti. "Questi radiatori - ha proseguito - non hanno temperature altissime, sono quelle previste per il risparmio energetico e in giorni come questi il problema si avverte maggiormente. I ragazzi hanno protestato pacificamente, e dopo due segnalazioni abbiamo risolto. Al di là di tutto - precisa - la questione rimane, ed è seria, nessuno infatti ha piacere a stare al freddo. Quando ci siamo incontrati i ragazzi hanno capito che non è una negligenza della scuola, dobbiamo differenziare le competenze. È inutile incolpare gli altri e fare scaricabarile, però il servizio va garantito e va detto, a onor del vero, che segnalazioni di questa rottura in precedenza non c'erano mai state. Le strutture però sono vecchie, e va trovata la quadra". I ragazzi sono rientrati nelle aule dopo poco meno di un paio d'ore "anche per evitare problemi di sicurezza - ha precisato - visto che se in duemila stanno nei corridoi si rischia di creare anche un problema di sovraffollamento. Richiamo comunque tutti a un senso di responsabilità e consapevolezza, se c'è un problema si segnala e si cerca di risolvere, senza puntare il dito contro eventuali negligenze da parte di qualcuno".

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