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Cronaca

Donazione di sangue, Avis Toscana: "Boom tra i giovani". Giani ai diciottenni: "Fatelo, è un gesto di grande solidarietà"

A Firenze si è tenuto l'evento nell'ambito del quale sono stati celebrati i 50 anni dell'associazione

Oltre 500 giovani donatori di sangue under 25 in Toscana in più rispetto al 2021. È questo il dato emerso nella mattinata di oggi sabato 3 dicembre in occasione delle celebrazioni per i 50 anni di Avis Toscana al teatro Niccolini di Firenze. "Viene così smentito - ha detto il coordinatore dei giovani regionale, Michel Ceccherini - il luogo comune secondo il quale i giovani sono disinteressati alle donazioni". "Mentre rispetto al 2021 il totale dei nuovi soci e dei donatori risulta complessivamente in calo, brilla, invece, la categoria tra i 18 ed i 25 anni: 5723 donatori nel 2022 contro i 5194 dello scorso anno" ha sottolineato Ceccherini.

"La donazione di sangue e di plasma - ha infine aggiunto - è un elemento imprescindibile: dagli interventi chirurgici d'emergenza ai trapianti d'organo, dalle terapie oncologiche al supporto alle malattie degenerative fino alla produzione di emoderivati, senza l'apporto di chi dona sangue l'intero sistema sanitario andrebbe in crisi". Un concetto ribadito anche da Claudia Firenze, presidente di Avis Toscana: "Donare sangue è un'azione che non ha tempo, ogni momento è il più giusto per farlo".

Giani: "Scriverò ai diciottenni per chiedere loro un grande gesto di solidarietà"

In sala, al teatro Niccolini di Firenze, c'erano anche anche il presidente  della Regione Toscana Eugenio Giani, il presidente di Avis nazionale Gianpietro Briola, l'assessore regionale alle Politiche sociali Serena Spinelli, l'assessore regionale alla Salute Simone Bezzini, l'assessora all'Istruzione e Pari opportunità Alessandra Nardini. "A tutte le ragazze e i ragazzi toscani che hanno compiuto diciotto anni chiederò un grande gesto di solidarietà, donare sangue e plasma - ha detto il governatore Eugenio Giani -. Lo farò scrivendo loro una lettera per invitarli a prendere consapevolezza di quanto la donazione sia fondamentale per consentire alla medicina di progredire e soprattutto di salvare vite. "Avis – ha quindi concluso il presidente nel suo intervento di saluto – non è solo un'organizzazione di  donazione, ma è soprattutto una comunità che si fonda sulla condivisione di valori ideali".

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