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Paolo Biagioni

Giornalista

Bagni neutri al liceo, la spallata al Medioevo che divide il web: ecco perché non ha senso indignarsi

La questione divide quasi come le elezioni, con la differenza che in questo caso, a conti fatti, non perde nessuno. O almeno così dovrebbe essere, visto che - invece e purtroppo - un significativo passo in avanti per la conquista di un diritto che equivarrebbe alla normalità in un paese che vuole definirsi ‘civile' scatena un fuoco incrociato di tastiere impazzite pronte a sovrastare ogni livello di discussione costruttiva. La scelta di istituire bagni neutri al liceo Niccolini-Palli per iniziativa della dirigente scolastica ha rappresentato un segnale forte e se vogliamo dirompente di rispetto e uguaglianza. Sembrerebbe un salto nel futuro, ma invece altro non è che una spallata al Medioevo. Ogni ragazzo o ragazza che non si senta a proprio agio con il proprio sesso biologico assegnato alla nascita può utilizzarlo, lasciandosi alle spalle schemi, etichette e distinzioni che forse nel 2022 dovremmo provare ad archiviare. Per il bene soprattutto dei nostri ragazzi e ragazze che nelle scuole passano gran parte del loro tempo e lì si formano, crescono e maturano.

Di casi analoghi in Italia per quanto riguarda bagni pubblici - perché di questo parliamo -, non ce ne sono molti, qualche esempio in Toscana: all'università di Pisa, in un liceo di Firenze. E stop. Sintomo di un percorso, quello della convivenza con le differenze e del rispetto dell'identità di genere di ogni persona, che ha necessità di svilupparsi ancora e diventare quasi banale, forse scontato. Per deporre e cristallizzare in un angolo quella distinzione  secca maschio-femmina. È vero, peraltro, che dal punto di vista strutturale e della sicurezza gran parte dell'edilizia scolastica nazionale è in stato precario, ma è faticoso intravedere un nesso anche solo lontanamente logico e che non appaia bieco secondo il quale l'istituzione di un bagno genderless in una scuola - a costo zero, caratterizzato da un cartello arcobaleno e da un'indicazione che porta a un servizio già esistente - venga tacciata di mancanza di considerazione per un tetto instabile o una finestra pericolante. Sono due partite completamente diverse, che forse non dovrebbero neanche aver bisogno di essere spiegate vista la chiarezza con cui si distinguono. E allora ci si divide, si scrive una banalità dietro l'altra e si spara col peso di una sentenza.

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